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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Lavoratori Atm cacciati dall'aula consiliare, i sindacati: "Condotta antidemocratica"

In una lunga lettera indirizzata al presidente del consiglio i dipendenti puntano il dito contro Nello Pergolizzi che ha chiesto l'intervento della municipale durante la seduta dedicata all'azienda che gestisce i trasporti in città

Una lunga lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi per rispondere all'allontanamento da lui richiesto durante la seduta straordinaria del consiglio in cui all'ordine del giorno c'era la vertenza Atm. A scriverla sono le sigle sindacali dei lavoratori dell'azienda, Filt CGIL, UILT, FAISA CISAL, UGL Autoferro, OR.S.A. Autoferro/TPL, appellandosi ai principi costituzionali per cui la loro presenza in aula era, non solo legittiima, ma anche pacifica. 

In consiglio comunale volano gli stracci fra Atm e dipendenti, interviene la Municipale

La lettera 

Gentilissimo Pergolizzi, siamo costretti all’ennesima lettera aperta per superare l’assenza di confronto e l’inspiegabile muro di gomma eretto da una parte della politica a “tutela” della Direzione Aziendale e del Consiglio di Amministrazione di ATM S.p.A. che, forti della cappa protettiva, insistono con la propaganda autoreferenziale di presunta efficienza del management aziendale e sentenziano impunemente pubbliche accuse contro i dipendenti, rifuggendo ogni forma di contraddittorio. La reiterata indisponibilità al confronto pubblico, confermata nell’ultimo Consiglio Comunale aperto da Lei presieduto, oltre ad alimentare la vertenza in atto che si trascina da mesi attraverso la narrazione del presidente Campagna a mezzo stampa, ha di fatto aizzato parte della cittadinanza, la più scalmanata, contro i lavoratori che giornalmente subiscono aggressioni durante l’espletamento delle loro funzioni.

Con tali presupposti, Il Consiglio Comunale aperto tenutosi il 19 dicembre u.s. era l’occasione propizia per ascoltare lavoratori e azienda, focalizzare le problematiche e tentare di individuare soluzioni condivise con l’autorevole collaborazione del Consiglio Comunale. Purtroppo Lei non ha autorizzato l’intervento dei sindacati nonostante l’esplicita richiesta di alcuni Consiglieri Comunali e due scioperi consecutivi che hanno visto la partecipazione quasi totale dei dipendenti dell’Azienda Trasporti. Alla luce dei fatti accaduti, se l’intenzione era quella di ascoltare, per l’ennesima volta, il monologo del presidente Campagna, Lei avrebbe dovuto evitare di esasperare gli animi e organizzare un’audizione a porte chiuse con il divieto di dissenso. Invece ha autorizzato un Consiglio Comunale “aperto” a democrazia ristretta, con diritto di parola monopolizzato a favore di Campagna e il bavaglio preventivo alla voce dei lavoratori. Spiace aver sentito per sua voce che lavoratori e rappresentanti sindacali hanno mancato di rispetto al Consiglio Comunale ed è stato offensivo per i lavoratori l’intervento dei vigili urbani comandati a sgombrare l’aula, come se i dipendenti di ATM fossero dei teppisti, in linea con quanto Campagna suole raccontare alla cittadinanza.

Sig. Vice Presidente Vicario, Lei sa bene che lavoratori e rappresentanti sindacali non hanno mancato di rispetto a nessuno, hanno semplicemente applaudito l’intervento di alcuni Consiglieri Comunali che legittimamente chiedevano di ascoltare le due campane. Al suo ordine perentorio di non applaudire per non “disturbare” i lavori, la platea dei lavoratori ha obbedito osservando un religioso silenzio, limitandosi a una pacifica forma di dissenso, attuata mostrando le spalle al presidente Campagna che aveva intrapreso il solito monologo orientato a denigrare i lavoratori e il sindacato che Lei ha deciso di non ascoltare. Gentile Pergolizzi, la tensione si è innescata solo per la sua inedita presa di posizione, i lavoratori dopo due scioperi partecipati al 90% avevano il diritto di raccontare la loro versione dei fatti al Consiglio Comunale. Pensarla diversamente da Campagna non è mancanza di rispetto, è Libertà di Opinione! Quando il Presidente del Consiglio Comunale autorizza un seduta aperta al pubblico, dovrebbe assumere un atteggiamento super-partes e possedere la capacità professionale di tollerare e gestire il Diritto al dissenso dei cittadini presenti, Diritto garantito dall’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. 

Fondamentale principio democratico che probabilmente le sarà sfuggito per incolpevole inesperienza nel ruolo. Sig. Vice Presidente Vicario, nel Consiglio Comunale del 19 dicembre si è persa un’occasione per chiarire ai cittadini che l’aspro scontro in atto fra lavoratori e dirigenza ATM non corrisponde esattamente alla narrazione unilaterale del presidente Campagna. Le sanzioni disciplinari sono solo la punta dell’iceberg, la vertenza comprende argomenti di assoluta priorità pertinenti al Consiglio Comunale che il CdA di ATM S.p.A. evita di menzionare nei monologhi mediatici ma i Consiglieri, garanti dei cittadini, hanno il diritto di conoscere e il dovere di intervenire ove fosse necessario. La città deve sapere che se oggi esiste un servizio di Trasporto Pubblico Locale apparentemente efficiente, non lo si deve a una sorta di marketing creativo creato dal fenomeno Campagna che ricava soldi dal nulla e tira fuori dal cilindro Bus nuovi e assunzioni. Sappiano i messinesi che il presidente di ATM S.p.A. gestisce una quantità considerevole di soldi pubblici, somme senza precedenti, come non accade per le altre partecipate che allo stesso modo di ATM, ma con risorse nettamente inferiori, forniscono un servizio decoroso senza ingaggiare scontri strumentali con i propri dipendenti. ATM S.p.A. riceve 17 milioni di euro l’anno solo dal Comune, altre sovvenzioni pubbliche milionarie giungono dalla Regione e il parco macchine è stato rinnovato grazie a fondi extrabilancio del PNRR.

Non siamo di fronte al fenomeno del secolo come Campagna vuol far credere, solo per fare un raffronto con altre realtà similari, la Messina Servizi che conta 570 dipendenti è stata dotata di un capitale sociale di 350.000 euro contro i 4 milioni assegnati ad ATM S.p.A. per affrontare la fase di start-up, mentre i debiti della vecchia ATM fallita li stanno pagando i messinesi, non il Consiglio di Amministrazione cui è stato aumentato il compenso a spese dei cittadini, nella fase in cui le famiglie messinesi non arrivano alla seconda settimana. Se a questi sindacati fosse stata concessa la possibilità di esprimersi, avrebbero sottoposto alla valutazione dei Consiglieri Comunali il fenomeno per cui la Messina Servizi nel 2022 ha disposto 50 sanzioni disciplinari di cui 10 archiviate, mentre nello stesso arco di tempo la gemella ATM, con 530 dipendenti, ha emesso 310 sanzioni disciplinari e ne ha archiviate solo 19. Bisogna credere alla narrazione per cui tutti i dipendenti fannulloni e delinquenti sono concentrati in ATM? Oppure è più credibile la versione per cui il presidente Campagna si sente autorizzato, grazie allo scudo politico, a vessare impunemente i dipendenti adottando un sistema di “giustizia” sommaria oltre le regole contrattuali? Messina Servizi svolge un servizio di gestione rifiuti molto complesso che mostra evidenti segnali di miglioramento per questa città ma evidentemente tratta i propri lavoratori come risorsa e non come sudditi. Sig. Vice Presidente Vicario, Lei sa meglio di noi che grazie ai sacrifici della città, alle denunce e alle lotte dei lavoratori che in passato hanno garantito il servizio senza percepire lo stipendio per sette lunghi mesi, a Campagna è stata consegnata una Ferrari e le rate dell’acquisto le stanno pagando i cittadini e i lavoratori.

Il Presidente che si sente autorizzato a puntare il dito contro i lavoratori la sta guidando bene questa Ferrari? Qualcuno ha chiesto a Campagna se sono stati spesi bene i soldi per il revamping delle vetture tranviarie che nonostante la verniciatura a festa presentano ancora persistenti problemi alla frenatura ed ai motori di trazione che espongono a rischio la sicurezza dell’utenza? In tema di spese “evitabili” bisognerebbe capire quanto costa alla città il continuo utilizzo dell’auto di rappresentanza, con tanto di autista pagato dai cittadini, per gli spostamenti fuori Messina di qualche dirigente aziendale che probabilmente non attengono al servizio. Campagna dovrebbe spiegare anche il motivo per cui insiste nel disegno di chiudere l’officina e azzerare il servizio di verifica che vorrebbe affidare a ditte esterne... c’è l’esigenza di spostare soldi pubblici in casse private? Bisognerebbe capire come, gestendo tanti soldi pubblici e dopo le doverose assunzioni di personale pubblicizzate dall’azienda, si sia riusciti nell’incredibile impresa di approvare un piano di esercizio sovradimensionato rispetto alla forza lavoro, azzardatamente fondato sulle prestazioni straordinarie forzate che i dipendenti, nonostante tutto, ancora effettuano con puntualità.

La città deve sapere che dopo milioni di euro investiti per Bus e assunzioni, a causa di un piano di esercizio clamorosamente errato, se gli autisti di ATM, compresi i giovani apprendisti, dovessero decidere legittimamente di rifiutare lo straordinario imposto che contrattualmente resta facoltativo, si registrerebbe il blocco del servizio essenziale per conclamata incapacità organizzativa. Sig. Vice Presidente Vicario, secondo Lei questo è un modo responsabile, professionale e oculato per gestire l’azienda più sovvenzionata della città? Spendendo soldi pubblici per riverniciare il Tram che resta obsoleto e insicuro nelle parti essenziali? lasciando le sorti del servizio ancorate al lavoro straordinario imposto agli Autisti che obbediscono supinamente per evitare ritorsioni? Progettando di appaltare officina e verifica a ditte esterne? Speriamo vivamente di essere riusciti a chiarire che la vertenza in atto ha alla base motivazioni veramente serie, oltre i provvedimenti disciplinari e l’atmosfera da ventennio che si respira in ATM. Volevamo intervenire in Consiglio Comunale proprio per segnalare le problematiche gestionali di diretta pertinenza del socio unico e del civico consesso, per evitare che l’ennesima propaganda del fiore all’occhiello si riveli in futuro un altro contenitore di debiti che dovranno pagare i soliti messinesi.

Sig. Vice Presidente Vicario del Consiglio Comunale, il diniego del pacifico dissenso è un atto di debolezza istituzionale! Lei è stato votato dai cittadini e rappresenta tutti i messinesi, non solo quelli che applaudono Campagna e aggrediscono i lavoratori...Cogliamo l’occasione per augurarLe un Sereno Natale, che sia foriero di auspicata Democrazia nei luoghi istituzionali.

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