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Sabato, 27 Aprile 2024
Riguardare con cura

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A cura di Domenico Barrilà

Caso Facci e le assoluzioni per prossimità

La bufera dopo la vicenda La Russa. Con questi risvolti

Il post del giornalista Mattia Feltri “Giù come un birillo”, racconta il suo collega e amico Filippo Facci da un’angolatura intimistica, ricavandone un quadro meno drastico rispetto a quello evocato dai giornali dopo l’infelice uscita di quest’ultimo a proposito della vicenda del figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa.

Il giovane, come molti sanno, è accusato di stupro da parte della presunta vittima.

“Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”, scrive Filippo Facci. Come padre mi sento colpito, ma non voglio contestare le parole di Mattia Feltri, che conosce meglio del sottoscritto il suo collega, avendovi lavorato insieme a “Il Foglio”.

Filippo Facci è finito nel mirino anche per alcune vicende che riguardano il rapporto tra lui e l’ex moglie, che l’avrebbe accusato di stalking, generando un provvedimento a suo carico da parte del Questore.

 Detto ciò, la questione che pongo, più importante e generale, riguarda la categoria del “giudizio per prossimità”.  

In buona sostanza, il direttore dell’Huffington Post ritiene troppo severo il trattamento riservato a Filippo Facci, perché la sua conoscenza diretta lo conduce a pensare che non gli si possano attribuire certe connotazioni.

Può darsi abbia ragione lui, ma resta il fatto che quelle parole, riprovevoli, Filippo Facci le aveva scritte per davvero, e non possono essere derubricate o attenuate per conoscenza diretta. Su di esse va calibrato il giudizio, dal momento che non tutti lavoriamo con Filippo Facci e dunque non siamo tenuti a conoscerlo, così come non siamo tutti il papà del rampollo la Russa, che si era affrettato a informarci di avere personalmente interrogato il figlio, concludendo che non vi fossero addebiti di rilievo penale.

Ancora più irritante è la difesa, su quest’ultima vicenda, della ministra Eugenia Roccella, una persona che non perde occasione per farci riflettere sui criteri di selezione del personale politico. La signora, passata dal radicalismo all’integralismo cattolico, un dato su cui c’è molto da riflettere, dice che lei non può sindacare il comportamento di un padre, eppure quando si trattò di dare il tormento a quello di Eluana Englaro non ebbe la stessa delicatezza. Temo che la ministra non sia carente solo di portafoglio, che nel suo paesaggio interiore l’umanità non trovi grandi spazi. "Nella vicenda di Eluana ha dimostrato una grande limitatezza".  Parole di Beppino Englaro.

Siamo una specie cooperativa, lo sfondo della comunità è un rivelatore dei tratti più intimi, mentre l’amore e l’amicizia o peggio, per alcuni politici, l’opportunismo, proprio perché tratti di prossimità, possono fare schermo.

La vicinanza limita l’effetto grandangolare.

Anni fa una madre cadde dalle nuvole quando il figlio sedicenne tagliò la gola a una coetanea. “Non me lo sarei mai aspettata, a casa era così tranquillo e non dava mai problemi”, raccontò alla stampa, mentre coloro che lo frequentavano in situazione sociale, come i compagni di scuola, ripetevano in coro che si trattava di un ragazzo prepotente, violento, incapace di tollerare le frustrazioni.

Siamo già sommersi di madri che tutelano i figli oltre ogni ragionevolezza, che ricorrono al Tar per una bocciatura, che non stanno zitte quando il loro figli combinano pasticci terribili.

Non amo il cinismo con cui si pone Filippo Facci, infatti evito di leggerlo, ma non credo sia un delinquente, e non posso negare che la stampa non di rado alimenti suggestioni lesive della dignità delle persone, dei suoi stessi operatori, tuttavia le sue affermazioni sono chiarissime, inequivocabili, e nella valutazione sulla sua idoneità a condurre un programma sulla televisione pubblica, devono essere tenute in grande considerazione perché, lo dico da professionista, dietro quelle parole c’è una chiara visione dell’uomo e della donna, non si tratta di espressioni casuali, con tutto il rispetto per Mattia Feltri.

Caso Facci e le assoluzioni per prossimità

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