Aldo D. Ficara ricorda Luigi Berlinguer, suo direttore a Education 2.0
Era una bella giornata autunnale in quel di Firenze, quando all’interno dei lavori del secondo convegno di Education 2.0, mi soffermo con Luigi Berlinguer per discutere di didattiche tecnologiche, di siti web e di algoritmi che ne valutassero il posizionamento di visibilità nel web. Una chiacchierata che durò quasi un’ora e che diede l’ispirazione ad un articolo sul PageRank ( di cui di seguito riporto l’inizio ) elaborato una volta rientrato a Messina e successivamente pubblicato nella rivista romana edita dalla Rizzoli. Luigi Berlinguer è stato un ministro appassionato di scuola, sempre aperto al dialogo, ha lasciato una traccia importante che ha indirizzato il mio modo di fare didattica e soprattutto quello di divulgare scienza e tecnologie ( vedi l’operato della Silicon Valley dello Stretto ). Riporto di seguito l’inizio dell’articolo sul PageRank: “ L’approfondimento del significato di PageRank, come indice di riferimento della visibilità e attendibilità del contenuto proposto da un sito web, nasce da una cordiale conversazione tra chi scrive e l’ex Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, in una pausa dell'interessantissimo secondo convegno di Education 2.0. Il concetto a cui si ispira il calcolo del PageRank per un sito web deriva da considerazioni di tipo accademico, basate sul quando, in ambito universitario, una pubblicazione, una ricerca, un articolo, acquista importanza e notorietà. La risposta a questa domanda è immediata e si fonda sul fatto che tra i testi accademici, quelli più prestigiosi si misurano per quante più citazioni accumulano. Quindi non conta il numero di copie vendute, ma il numero di colleghi che lo citano e lo prendono come esempio e come modello. Sono i “pari” che conferiscono a un testo scientifico uno status di importanza e di notorietà. Per quanto detto, i webmaster attribuiscono importanza a un sito web, mettendo un link esterno, con il significato di valutare una risorsa web considerata di buona qualità. Inoltre un webmaster, consigliando (sotto forma di link) una buona pagina web ai propri utenti, aumenta anche le visite al proprio sito, in altre parole realizza il proprio interesse di visibilità nella rete. Quindi, se un webmaster ha un obiettivo personale a inserire un link esterno, si presume che sia convinto della buona qualità del sito linkato. Questo elementare concetto di valutazione ha dato vita all’enorme successo di Google, che appunto si è sempre basato sulla considerazione e sul peso dei link che puntano a un determinato documento “.