Come ricaricare un'auto elettrica attraverso le app
Durante le lezioni di e-mobility svolte dal Prof Aldo Domenico Ficara in una quinta classe del Professionale Majorana di Messina sono state trattate le modalità di ricarica delle auto elettriche attraverso le app. In una sintesi della lezione si evidenziano i principali marchi delle colonnine di ricarica; colonnine Enel X, colonnine A2A, colonnine Ionity e colonnine Be Charge. Tutto il sistema di Enel X passa per l’app Juice Pass, scaricabile gratuitamente si App Store e Play Store. In aggiunta, dopo aver creato il proprio account, è possibile richiedere una Card NFC al costo di 16€. La home page di Juice Pass è una carta geografica che comprende tutti i punti di ricarica, divisi in viola (quelli di Enel X) e grigio (quelli di altri operatori attivabili anche da Juice Pass). In basso, invece, si trova una barra di ricerca per inserire un indirizzo specifico, alla destra della quale si trovano i filtri, con cui l’utente può decidere di mostrare solo colonnine superiori a 50 kW, quelle disponibili o quelle nei supermercati. Da Juice Pass è possibile attivare il proprio profilo Enel X. Attenzione perché questo non significa solo registrarsi con e-mail e password, ma attivare un contratto. I privati possono scegliere tra: • Pay per use basic, si paga solo la ricarica; • Pay per use premium, a 25€/l’anno con prenotazione delle colonnine; • Flat Small a 25€/mese che include 70 kWh di ricarica; • Flat Large a 45€/mese, che include 145 kWh di ricarica. Per sfruttare le colonnine A2A è necessario scaricare l’app ufficiale “A2A E-Moving”. Il software si apre sempre chiedendo se si preferisce fare rifornimento di elettroni con il proprio account o, se non sottoscritto, come utente anonimo. A2A e-moving propone una tariffa a consumo, e con un singolo account si possono attivare fino a 4 utenze. I costi sono di: • 0,37€ al kWh per le colonnine Quick; • 0,47€ al kWh per le colonnine Fast; • 0,79€ al kWh per le colonnine Ultra Fast Le colonnine Ionity, come detto, sono pensate prima di tutto per essere equiparabili ai distributori di benzina e diesel, e quindi per ricaricare in fretta. Sono infatti ad elevata potenza, oltre i 350 kW, e ovviamente hanno il cavo incorporato. È presente un’applicazione ufficiale, che si scarica su App Store o Play Store a seconda del proprio sistema operativo, utile per capire dove sono posizionate le colonnine, ma non indispensabile al loro funzionamento. Le colonnine Be Charge si attivano dall’applicazione ufficiale che si può scaricare gratuitamente da App Store di Apple e Play Store di Google. La registrazione è molto semplice, richiede una e-mail e una password nonché i dati di pagamento (va bene anche PayPal), che vengono inseriti e memorizzati subito. Be Charge è una società del gruppo Be Power recentemente acquisita da Eni, che così ha aumentato il suo impegno nella fornitura di energia elettrica ai veicoli a batteria e sta provvedendo a installarle anche presso i suoi distributori. Le colonnine Be Charge, inoltre, si sono fin da subito distinte per essere installate in luoghi spesso molto lontani da grossi centri urbani, come per esempio sugli appennini, nei piccoli borghi e via dicendo.