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Riguardare con cura

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A cura di Domenico Barrilà

Coronavirus, il negazionismo e la strada obbligata della responsabilità

Il mondo rischia di fare un pericoloso salto all’indietro, punendo ancora una volta chi non possiede armi per difendersi. Le istituzioni devono prendere atto che siamo di fronte a una di quelle che Nicola Abbagnano chiamava “svolte critiche”, legiferando di conseguenza

L’altra mattina mi sono svegliato con l’idea di scrivere un articolo sulle radici del negazionismo, compreso quello che abbiamo di fronte in questo periodo storico, poi mi sono ricordato di una mail, arrivata qualche giorno fa, in cui mi si ringraziava per il video che trovate sotto. Contiene il volume “Il coraggio di essere responsabili”, l’ultimo di una collana per bambini piccoli che avevo scritto anni fa insieme a Emanuela Bussolati, proprio lei, Emanuela, lo legge rendendolo ancora più profondo. 

Così mi è venuto in mente che l’articolo lo posso rinviare di qualche giorno perché in quelle pagine c'è tutto quello che vorrei dire alle persone che scherzano col fuoco, raccontandosi e raccontandoci cose surreali, con argomenti privi di gambe e di pudore. Argomenti che, dimenticando i quasi 5 milioni di morti nel mondo (quelli ufficiali, perché chissà quanti esseri umani che passano senza lasciare traccia se ne sono andati in silenzio, registrati forse nel brogliaccio di un eventuale Creatore), dimenticando le decine di milioni di contagiati e di rovinati, sono inattaccabili, privi di ogni spiraglio di autocritica. 

Ecco perché sostengo che le istituzioni devono prendere atto che siamo di fronte a una di quelle che Nicola Abbagnano chiamava “svolte critiche”, legiferando di conseguenza. Oramai molta parte della vita si è virtualizzata, i reati che si commettono nella dimensione immateriale vanno individuati e colpiti, come accade nello spazio tridimensionale. 

Vi prego di ascoltare le piacevoli parole di Emanuela Bussolati, fatele conoscere, perché senza la prospettiva indicata in quelle pagine, il mondo rischia di fare un pericoloso salto all’indietro, punendo ancora una volta chi non possiede armi per difendersi. Non si tratta di fare la guerra a qualcuno semmai di proteggere quanto di imperfetto abbiamo costruito in millenni di cooperazione e di ragionevolezza, compresa quella scienza che per molti è un ostacolo allo scorrere di pensieri e parole in libertà. 

Questo volume consta di appena 30 pagine, ma insieme a Emanuela e all’editore Carthusia abbiamo impiegato circa 3 anni per comporlo, pesando ogni singola parola, perché sapevamo su che terreno stavamo camminando, quello delicatissimo della libertà dei bambini e del loro ancora più delicato rapporto con quanto li circonda.

Proprio questo metodo è un esempio di responsabilità artistica e civile che per tanti sta venendo meno in un periodo in cui dovremmo tenerci per mano e concederci fiducia, smettendo di pensare che qualcuno ci vuole rubare il portafoglio. Buon ascolto a tutti. 

https://www.youtube.com/watch?v=YYCl0FtKQ4o

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