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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Spiare attraverso il buco della serratura, dalla P2 al caso Montante l'antica tecnica per la delegittimazione

Gli accessi abusivi, perpetrati da un sedicente tenente della finanza in servizio all’antimafia, di cui si è venuto a conoscenza provocano paura, suscitano domande e necessitano risposte. Sembra di assistere alla recente serie Netflix: House of cards. Ritornano in mente pagine che si sperava non leggere più: P2, Gladio e il più recente Caso Montante che un vero giornalista (Enzo Basso) ha documentato in due recenti saggi. L’inquietudine e la paura di essere spiati e intercettati come volgari delinquenti dovrebbe fare insorgere l’opinione pubblica e, i cosiddetti giornali, cani da guardia del potere dovrebbero essere in prima fila per garantire la vita privata dei cittadini, almeno con lo stesso impegno con il quale tutelano la vita di orsi e lupi. Non sembra che questi illustri opinionisti che vivisezionano l’attuale governo manifestino lo stesso slancio. Appare poi quantomeno inopportuno che i Procuratori nazionali antimafia siano stati posti su poltrone parlamentari europee e nazionali. A meno non si voglia fare credere che nel loro dna vi sia il gene della tuttologia.

Ma già sono nominati non sono eletti! Una sorta di Spectre, attraverso il buco della serratura spia per mettere il bavaglio a chi non si vuole omologare al pensiero comune e alla ridicola teoria dell’imminente dittatura. Quanto è venuto alla luce è molto grave ed è espressione di menti raffinatissime che con il dossieraggio sistemico vogliono ottenere ció che il consenso popolare non ha loro permesso. Non si tratta solo di una mela marcia o di un infedele servitore dello Stato, è necessario, almeno questa volta, svelare il volto del burattinaio. La verità potrà permettere al Paese di avere le riforme necessarie e rafforzare le istituzioni indebolite dai fatti emersi.

La delegittimazione è una tecnica antica e sperimentata: Giovanni Falcone ne è stato la vittima più illustre. Scrive Alessandro Barbano (La gogna): “Perchè gli errori si ripetono, i ritardi incancreniscono, le riforme saltano o quando pure si fanno sono irrilevanti? Per questa domanda ci sono due risposte collegate fra loro. La prima riguarda la distanza dei cittadini dal problema. La giustizia è percepita come una cosa di altri, salvo poi scoprirne l’insostenibile prezzo quando se ne viene a contatto”. Più che della Ferragni, la cosiddetta intellighenzia della carta stampata e della Tv dovrebbe interrogarsi su ciò. Non è possibile o non si vuole? La domanda necessita di risposta.

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