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VIDEO | Ottava notte sulle tracce di Gioele, vigili del fuoco: “Ricerche difficili, anche dal punto di vista emotivo”

Parla la squadra dei pompieri alla ricerca del piccolo di cui non si sa più niente. La cognata e il padre di Viviana nel quartiere generale in una stazione di servizio Ip di Caronia: “Non avrebbe mai fatto del male a suo figlio”

A Caronia continua senza pause il lavoro dei Vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di ricerca del piccolo Gioele, il bambino di 4 anni scomparso insieme alla propria mamma il cui corpo privo di vita è stato ritrovato nei giorni scorsi.  Alle ricerche di oggi, coordinate da esperti in topografia applicata al soccorso, stanno partecipando squadre a terra formate da unità SAF (Speleo Alpino Fluviale) e cinofili, mentre droni del nucleo SAPR (Sistemi Aeromobili Pilotaggio Remoto) stanno effettuando rilievi dall'alto della zona della scomparsa. 

“Siamo padri di famiglia, abbiamo figli dell'età di Gioele”

Le ricerche del piccolo Gioele,  sono "molto difficili". E non solo perché la zona da controllare è vasta quasi 500 ettari, ma anche da un punto di vista emotivo. "Siamo esseri umani e, come tutti, abbiamo le nostre emozioni, siamo padri di famiglia e abbiamo figli anche piccoli, dell'età di Gioele, ma da professionisti del soccorso discerniamo le emozioni dal soccorso". A parlare è una squadra dei vigili del fuoco che da otto giorni, anche nelle ore notturne, sono alla ricerca del piccolo di cui non si sa più niente. Niente nomi "perché siamo una squadra e lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo. Non contano i nomi", dicono. Sabato scorso è stato trovato il corpo senza vita della madre, Viviana Parisi di 43 anni, che il 3 agosto era scomparsa con il bambino dopo un incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo. "L'esperienza ci porta a distaccarci dall'emotività", racconta uno dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche. A cercare Gioele sono anche la unità cinofile dei Vigili del fuoco che arrivano da ogni comando della regione "in base alla disponibilità che c'è", spiegano. Da giorni i Vigili del fuoco hanno sistemato un furgone nel quartier generale delle ricerche, in una stazione di servizio Ip, sulla Strada statale 113 vicino a Marina di Caronia, in linea d'aria a meno di due km dal luogo del ritrovamento del corpo straziato di Viviana, torinese di origine ma siciliana d'adozione da quando ha deciso di trasferirsi a Venetico, nel messinese dopo essersi sposata con Daniele Mondello.

Ma come funzionano le ricerche dei Vigili del fuoco? "In base alle informazioni che abbiamo, tramite una visualizzazione digitale del territorio - spiegano - creiamo delle zone di ricerca che vengono date alle squadre che intervengono, quelle che chiamiamo 'Tas 1'. Loro monitorano le zone. In base alle tracce che riceviamo decidiamo se bonificare la zona. E se non ci soddisfa il risultato la ribattiamo". "Si parte dall'ultimo avvistamento della persona ricercata - dicono - e se, nel frattempo, notiamo dei cambiamenti ci adeguiamo". Così, da sabato pomeriggio, da quando è stato trovato il corpo di Viviana Parisi "sono state rimodulate le zone della ricerca". "Noi lavoriamo per curve di livello e i territori sono impervi - dice un altro soccorritore - È molto difficoltoso, perché abbiamo delle curve di dislivello di quota". Un lavoro che viene svolto a "stretto contatto con la Prefettura di Messina".

Le ricerche proseguono anche di notte, come spiegano i vigili del fuoco. "Il nostro lavoro è quello di pianificare le zone di ricerca e pianificare le squadre". Intanto nel caldo pomeriggio soleggiato di Caronia - oggi si sfiorano oltre 30 gradi - le ricerche del piccolo Gioele proseguono incessantemente. Si avvicina l'ottava notte da quando il bambino è scomparso. Ed è una corsa contro il tempo. Anche se in tanti, temono che le speranze di trovarlo vivo si affievoliscano ogni giorno di più.

La cognata di Viviana: “Non avrebbe mai abbandonato suo figlio”

Intanto nel 'quartier generale' delle ricerche in una stazione di servizio Ip di Caronia, oggi pomeriggio anche la cognata di Viviana, Mariella Mondello: “Viviana non avrebbe mai abbandonato Gioele, lo amava. Non credo che possa avergli fatto del male. Non lo avrebbe mai ucciso”, ha detto agli inquirenti. La donna si è presentata nel primo pomeriggio, insieme con il padre. Chiedono agli investigatori che fine ha fatto Gioele. E non credono all'ipotesi del suicidio della donna e dell'uccisione del bambino. Come apprende l'Adnkronos, i due avrebbero chiesto agli inquirenti in che condizioni fosse il corpo della donna trovata senza vita. E quale sarebbe stata la causa di morte. Ma non lo sanno neppure gli inquirenti, dal momento che si aspetta l'esito dell'autopsia.

L'autopsia sul corpo di Viviana Parisi

Sarà eseguita domani mattina a Messina l'autopsia sul cadavere di Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta sabato pomeriggio nei boschi di Caronia (Messina). L'esito dell'esame autoptico sarà importante per gli inquirenti, perché dall'esito dipenderà il proseguimento delle ricerche del piccolo Gioele, il figlio di 4 anni della donna, di cui si sono perse le tracce.

Le ricerche del piccolo Gioele potrebbero estendersi in altri luoghi

Nel corso del vertice in Prefettura a Messina, con gli inquirenti, è stato deciso che le ricerche si potrebbero estendere anche in altre zone, oltre ai 400 ettari attorno al bosco in cui è stata trovata la donna, con il corpo sfigurato. Se la dj dovesse essere stata uccisa, cosa che al momento non viene esclusa, il bimbo potrebbe essere stato portato via. A quel punto, le ricerche dovranno essere ampliate in altre zone. Ma se Viviana Parisi si fosse uccisa, che è l'ipotesi più plausibile, secondo gli inquirenti, allora le ricerche proseguiranno in una zona ancora più ampia.

Fonte: adnkronos

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