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VIDEO | I candidati in Sicindustria, Franza: “Pronti a dare tantissimo, costruiamo insieme l’identità della città”

I cinque aspiranti sindaci (De Domenico in videocall) al confronto organizzato nel Salone della Borsa. Le richieste degli imprenditori, da una burocrazia efficiente alla chiarezza sugli investimenti da seguire

“Chiediamo molto, ma siamo pronti a dare tantissimo”. La premessa è propositiva ma dentro c’è anche la consapevolezza di come il territorio, la città, può e deve fare di più. Le parole di Pietro Franza, presidente di Sicindustria, al confronto con i candidati a sindaco, sono quelle di chi non vede ancora potenzialità in Messina e nelle sue forze economiche. “Sono presidente di Sicindustria da qualche mese – ha sottolineato Franza – ma già ho la conferma di come vi sia una struttura di imprese sul territorio straordinaria. Grandi, piccole e medie imprese in tutti i settori, con un know-how eccezionale, ci sono multinazionali e fatturiamo due miliardi e mezzo sul territorio e per il territorio. Possiamo dare veramente un aiuto ed esperienza (l’ha chiamata “expertise”) ai futuri ai candidati sindaci”.

L’identità 

Una città in cerca di identità, così Franza ha definito Messina. “Quello che chiediamo è di poter essere presenti, di poter lavorare per poter capire insieme qual è l'identità della città e qual è il futuro di Messina. Su quale parte, insomma, si può investire. Parliamo quindi di riqualificazione urbana, di occupazione, di tutto”. 

L’offerta di lavoro

L’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro. È questo quello che oggi manca. Un problema di Messina, ma non solo. “Abbiamo tantissime imprese che chiedono di poter assumere, ma non trovano operai specializzati per esempio. C’è un sistema, un mercato del lavoro che non funziona quindi quello che il futuro sindaco dovrà fare è rimboccarsi le maniche e studiare su cosa puntare. Noi possiamo esserci anche con grandi investimenti”. 

I fondi disponibili

La capacità di spesa. Ecco un aspetto che viene sottolineato in maniera neanche tanto velata. “Non si deve buttare a mare quello che è stato fatto prima. Non possiamo perdere nemmeno un centesimo dei fondi che sono stati intercettati, indipendentemente dal fatto che possano essere considerati belli, brutti, cattivi. Anzi, bisogna cercare di portare ricchezza a Messina, evitare che 3000 persone l'anno se ne se ne vadano via. Evitare che la città si svuoti.  Sarà un compito molto difficile”.

La burocrazia

Aspetto per nulla da sottovalutare è quello della macchina amministrativa. Da più schieramenti si parla di snellire, riorganizzare. Franza va dritto alla sostanza: “Si deve far funzionare la macchina burocratica perché se non funziona si blocca tutto. Parlo dell'urbanistica, per esempio, parlo degli uffici del Comune. Noi imprenditori non riusciamo a fare i nostri investimenti se si blocca tutto”. 

L’obiettivo

Ma soprattutto occorre capire dove vuole andare Messina, il presidente di Sicindustria è stato chiaro. “Sta al futuro sindaco capire su cosa puntare e che tipo di lavoro si potrà fare insieme. Si può investire sulle rinnovabili, sull'idrogeno, su tantissime cose. Ma occorre decidere una strada”. E seguirla. 

Sullo sfondo, da tutti evocato, il Pnrr e le potenzialità che porta con sé per lo sviluppo del territorio. 

Il Piano - è stato ricordato - ha stanziato fondi che ammontano a più del doppio di quelli stanziati dal piano Marshall dopo la seconda guerra mondiale. Si tratta quindi di una occasione di sviluppo e di rinascita epocale. “Delle ingentissime somme che arriveranno anche a Messina – hanno sottolineato Franza e Ricciardello – neanche un centesimo può essere mal speso o, peggio ancora, non speso. Dalla prossima amministrazione comunale, dalla sua capacità di programmazione e di spesa, dipende il futuro delle prossime generazioni”.

Piano regolatore generale, rigenerazione urbana, sbaraccamento, completamento delle opere pubbliche, difesa delle coste, sono alcune delle criticità individuate da Giuseppe Lupò, vicepresidente vicario di Sicindustria Messina, che ha peraltro evidenziato, con qualche preoccupazione, la carenza di tecnici presso l’amministrazione comunale. 

Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio di Messina, si è soffermato sui tempi della blue economy e dei trasporti e mobilità sottolineando l’urgenza “di trasformare le suggestioni in processi di crescita e di avanzamento per la comunità”. 

Francesco Farilla, componente del consiglio di delegazione di Sicindustria, ha elencato le criticità e illustrato le attese dell’area industriale di Milazzo, ricordando che “le imprese qui attive occupano circa 3.000 persone e contribuiscono in modo significativo ai 2,5 miliardi di euro generati dalle imprese di servizi e forniture che operano nell’area metropolitana”. 

Del turismo come una vocazione ancora parzialmente inespressa, che potrebbe interessare tutto il water front grazie al potenziamento dei servizi come gli importantissimi infopoint, ha invece parlato il componente del consiglio di delegazione di Sicindustria Nazzareno Foti.

Davide Blandina, presidente di Giovani imprenditori di Sicindustria Messina, ha chiesto “maggiore attenzione per l’industria 4.0, la Smart City e la digitalizzazione. Solo l’articolazione di queste nuove proposte insieme può far nascere nuovi simboli di una città espressione del mondo in cui i giovani vogliono vivere”, mentre per Claudia Brudetto, membro del consiglio direttivo di Giovani imprenditori di Sicindustria Messina, “c’è un capitale enorme, un capitale fatto di giovani e donne, da valorizzare. Troppi giovani che non studiano né lavorano da coinvolgere nel mondo produttivo; troppi ostacoli per le donne che non riescono a conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia”, mentre. 

Hanno chiuso l’incontro gli attesissimi interventi dei candidati sindaci: Federico BasileMaurizio CroceFranco De DomenicoGino SturnioloSalvatore Totaro.

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