Lettera aperta di una mamma: “A 13 anni costretti a usare i banchi delle primarie, ecco come la scuola tratta i suoi studenti”
E’ cominciata la scuola. Già dai primi giorni ci arrivavano notizie dei primi contagi nelle aule e quindi noi genitori siamo sempre più tempestati dai dirigenti per le raccomandazioni del caso: distanziamento, mascherine, moduli da compilare, patto di corresponsabilità perché la scuola è la seconda famiglia di questi ragazzi che giornalmente trascorrono sei ore seduti a fare lezione.
Beh, mia figlia frequenta uno degli istituti comprensivi più “in vista” della città ma già dal primo giorno si lamenta di patire fastidiosi mal di schiena. Perché mi chiedevo…
Poi mi dice che in classe hanno dei banchi delle scuole elemntari, non adatti alla loro età (premetto che mia figlia ha una statura nella norma per un’adolescente di 13 anni) ma mi dice che non riesce ad inserire le gambe sotto il banco per stare comodamente seduta e che per scrivere deve assumere posizioni anomale e scorrette, torcere il busto, o allontanare il banco dalle gambe e stare con la schiena curvata in avanti soprattutto per scrivere. Ecco perché il mal di schiena. Quindi la scuola che si sente di ritenersi una famiglia per questi ragazzi raccomanda a noi genitori di essere presenti e diligenti rispettando le regole che il momento ci richiede poi che fa?
Mia figlia a casa sua (in famiglia) siede in una posizione corretta, su una sedia ed un tavolo conforme che certamente non arrecano danni alla postura che anche la scuola dovrebbe tutelare. Mi chiedo quindi perché noi genitori dobbiamo scrupolosamente seguire ciò che gli organi scolastici ci richiedono perché così solo, a loro dire, i nostri figli possono stare “in sicurezza” e poi li ammassano in spazi ristretti e ancor di più li costringono ad assumere posizioni scorrette in una fase così delicata della loro crescita?
Tuteliamo dal covid ma mandiamo a strafottere la schiena.
Lettera firmata