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Giocando s'impana

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A cura di Iona Bertuccio

Salsa di basilico, alla siciliana o alla genovese: tutti i modi per gustare la tradizione

Dalla coltivazione al piatto in tavola, è tempo di programmare le conserve. Ecco come procedere passo dopo passo

E’ tempo di conserve? Nooo mi rispondereste! Ed invece è tempo di programmare le conserve. Ieri (un po’ in ritardo per la verità) ho piantato tanto basilico. Se lo curerò bene, cioè lo innaffierò spessissimo, avrò dell’ottimo basilico per le mia salsa. Andiamo per ordine:

- ho trovato un amico che ha zappato un pezzettino di terra vicino casa. Quando laverò le patate o la verdura potrò recuperare l’acqua ed innaffiare (*). Ho preparato la terra sotto ed accanto un albero di limone. Si faranno buonissima compagnia. Il limone si assorbirà l’acqua in eccesso del basilico e gli darà ombra nelle giornate di gran caldo.

- ho comprato le piantine di basilico  a foglia media. La varietà a foglia grande non è molto profumata e quello a foglia piccola è più profumata, ma è fastidioso lavorarlo in grandi quantità. La foglia media è media in tutto. Mi va bene.

L’ideale sarebbe stato seminare in un semensaio i semi i primi di aprile, come facevano i vecchi agricoltori (anche mio padre): ma sarebbe stato necessario tempo e disponibilità che io non ho. Vanno bene le piantine comprate, che, con la toppa di torba attecchiscono facilmente, ma sono molto costose

- ho fatto dei solchi profondi 25 cm circa a cerchi concentrici attorno all’albero di limone. Ho concimato con concime stallatico rinforzato. Ho coperto il concime con 10 cm di terra ed ho messo a dimora le piantine di basilico a distanza di circa 15 cm l’una dall’altra. Accanto alla piantina ho lasciato una piccola fossettina in modo che l’acqua, versata delicatamente con un piccolo contenitore, entrasse lentamente nel terreno. Ogni sera le innaffierò e tra un mese avrò bellissimo basilico da:

Tagliere con delle forbici (per non rischiare di sradicare la pianta) i rametti di basilico quasi alla base. Lasciare due fili di gemme che cresceranno e dopo una ventina di giorno ci sarà un nuovo raccolto.

- lavare il basilico e metterlo ad asciugare all’ombra su un panno pulito

- prendere solo le foglie e frullarle con olio d’oliva ( o 50% con olio di girasole)

- invasettare in bocce perfettamente pulite e chiuderle con tappi che evidenzino il mantenimento del sottovuoto

- sterilizzare. Mettere i vasetti ben stretti ed avvolti ciascuno in una carta  o in una pezza o vecchi calzini) in una grande pentola e, dopo la bollitura certa, fare bollire per 45 minuti)

- quando sono fredde : estrarre le bocce e metterle in dispensa saranno buonissime per:

1) condire un’insalata di riso o un buon piatto d’insalata di pomodori, quando non abbiamo disponibile basilico fresco.

Pasta al PESTO ALLA SICILIANA  per 4/5 persone

500 gr di linguine – spaghetti.

1 boccia di salsa di basilico di 212cc

100 gr di pecorino / maiorchino… grattugiato

100 gr di granella di mandorle

1 pizzico di peperoncino

Sale qb

Pasta al PESTO ALLA GENOVESE

500 gr di pennette – eliche…

1 boccia di basilico da gr 212

50 gr di pecorino + 50 gr di parmigiano

50 gr di pinoli

Sale qb

Consiglio di scolare la pasta al dente, lasciando un po’ di brodo da parte, unire gli ingredienti alla pasta, aggiungere un po’ d’olio d’oliva e ultimare la cottura aggiungendo un po’ di brodo della pasta ( se lo ritenete necessario.

P.S. L’altro giorno un amico mi ha chiesto: perché ami tanto le conserve?

Sul momento ho risposto che i contadini hanno da sempre conservato l’eccesso del fresco. Anzi ne producevano in eccesso per fare le conserve.

Oggi m’è venuta un’illuminazione: le conserve mi somigliano molto perché racchiudono il passato, ma si spendono nel presente e sono una scorta per il futuro.

*) come da sempre facevano gli eoliani quando dovevano affrontare le lunghe estati con la sola acua piovana che c’era nelle cisterne.

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