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Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Dolce e profumata, la ricetta della marmellata di petali di rosa rigorosamente biologiche

Vi confido un segreto! Sono riuscita a coltivare rose biologiche con i segreti di mia nonna Melchiorra, la mia nonna adottiva. Una decina di anni fa ho pensato di impiantare un roseto per uso alimentare. Difficile e affascinante impresa! Le rose che vediamo nei negozi di fiori sono bellissime ed a volte resistono nei vasi anche per una settimana, ma. Ma non sono edibili. Non si possono mangiare. Sono come le muscarie, quei funghi rossi con le palline bianche che ci sono nelle favole di cappuccetto rosso. Sono bellissimi, velenosissimi, mortali!

Non credo che le rose dei vivaisti siano mortali. Ma velenose sì. Sono ricchissime di diserbanti, fertilizzanti, fitofarmaci per ogni necessità, coformulanti, ritardanti… Bellissime da vedere, ma non da assaggiare. Un roseto per uso alimentare deve essere più che biologico e, se necessita qualche trattamento a base di rame, zolfo e calce ( la bordolese), è meglio in inverno. In primavera inoltrata, quando la peronospora (quella che fa arricciare le foglie) si manifesta: è tempo di raccolta. Niente trattamenti.

Per fortuna ho ricordato i segreti di nonna Melchiorra che in un piccolo giardino coltivava fiori bellissimi e, quando qualcuno gliene chiedeva rispondeva: No. I ciuri stanno pi mmia (No, i fiori sono per me).

L’impasto della terra deve essere drenante e ricco di calce, accanto si lasciano crescere erbacce tipo pulicara e nipitella che non lasciano avvicinare insetti. Nonna non raccoglieva mai fiori per metterli in casa. Se li godeva in giardino!

Io raccolgo le rose in maggio e giugno per vari usi:

  • In Chiesa. Durante il mese di maggio è una gara a chi porta le più belle rose alla Madonna.
  • In casa, in un vaso. Sono bellissime. Allietano l’ambiente rilasciano per giorni quel dolce profumo
  • Per i liquori ( rosolio)
  • In cucina. Per adornare qualche piatto ricercato.
  • Per fare la marmellata

Per 10 vasetti da 212 cc

- 750 ml acqua

- 300g petali di rosa (già mondati, cioè tagliare il picciolo). Sono una cinquantina di rose Thea.

La damascena pesa di più e la gallica, anche se profumatissima, ha solo 4 petali

- 900g zucchero

- Succo di 1 limone e mezzo con 2 noccioli.

Cottura 35 min. dal bollore.

Triturazione grossolana con un frullino ad immersione.

Invasettare in vasetti sterili e già caldi. Chiudere, capovolgere il vasetto e lasciare raffreddare per 24 ore. Riporre in dispensa, ma è buonissima anche subito.

Se non riuscite ad ottenere tante rose in una volta: si possono congelare per qualche giorno e poi fare la marmellata mettendo i petali congelati direttamente nel pentolone.

Il risultato è una marmellata unica. Delicata e con un leggero profumo di rosa che rende la colazione una delizia. L’ideale per le lunghe colazioni delle vacanze e della domenica.

Consiglio di usare vasetti piccoli e consumarla subito. Il giorno successivo per me ha perso in  magia. Se ne resta usatela per una veloce crostata o per accompagnare della ricotta fresca all’aperitivo.

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