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Giocando s'impana

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A cura di Iona Bertuccio

Maccheroni fatti in casa, la ricetta col ferretto per un rito antico e goloso

Ogni mamma o nonna di un tempo aveva una ricetta speciale per i maccheroni fatti in casa (i giovani di oggi li comprano surgelati e li cucinano seguendo le istruzioni sul sacchetto).

Il sabato o la domenica mattina tutta la famiglia si riuniva intorno alla grande tavola. Ciascuno aveva in mano un ferretto, magari quello limato che era di un ombrello rotto, pronti a fare il buco ai maccheroni. La matriarca aveva già fatto l'impasto e l'aveva tanto, ma tanto, lavorato. Con sapienza, amore ed esperienza.

Quando la pasta era quasi pronta ne dava un pezzo ciascuno. Io ne prendevo un pezzo e continuavo la lavorazione con la mano (scanari). Quando la pasta era perfetta ne facevo cordelle. Come delle sigarette, ma più grossette e più corte. Se ne avevo una ventina, su ognuna appoggiavo il ferretto. Leggera pressione e veloce rigirata sotto le dita. Si prendevano con una mano e si mettevano da parte.

Nella grande famiglia c'erano gli specialisti che facevano solo cordelle. Quelli che facevano il buco con il ferretto e quelli che li disponevano su grandi tovaglioli adagiati sui vassoi delle feste. I vassoi venivano posti sui letti o sulle casse dei corredi cosi potevano asciugarsi un po' lontano dalle mani curiose dei bambini piccoli . I bambini più grandicelli erano impegnati con gli adulti. Generalmente facevano cordelle ed ascoltavano le storielle familiari che gli adulti raccontavano. Scherzando e chiacchierato erano le 11. Mia sorella metteva il pentolone grande sul fornello e mamma sovrintendeva a tutti quelli che apparecchiavano la tavola. La tovaglia delle feste, il servizio buono per i piatti ed i bicchieri. Le posate nascoste che solo lei sapeva.

Bisognava essere maggiorenni per apparecchiare la tavola. I bambini seguivano i padri che insieme al nonno preparavano il vino, i fiori, la frutta. Quando il pentolone bolliva: vviiia. Vassoi alla mano e mia madre, dopo aver messo un po' d'olio nell'acqua ci versava svelta e delicata i maccheroni. Mia sorella era già con il sugo ed il mestolino. Appena i maccheroni salivano a galla li prendeva con la sciumarola e li metteva in un colapasta. Io dosavo la quantità e davo i piatti a mia sorella. Lei ci metteva il sugo e lo porgeva a mio fratello che lo dava a mio cognato e finalnente arrivava a tavola. Qualcuno spolverava di formaggio ed in pochissimi minuti evavamo tutti a tavola.

I maccheroni fatti in casa si debbono mangiare caldi e velocemente. Per qualche minuto il silenzio era totale. Solo qualche rumore di forchetta! Dopo che i piatti cominciavano ad essere quasi vuoti qualcuno chiedeva altro formaggio. Un bambino grandicello voleva assaggiare il vino ed il pranzo continuava allegramente. Alla fine mia madre ci regalava qualche piatto di maccheroni da regalare ai consuoceri o ad altri parenti. Anche quest'anno il rito s'era compiuto!

Ingredienti x 4/5 persone

300g di farina di semola

300g di farina bianca

1 uovo

Da quando semino il grano preferisco un unico tipo di farina: il russello. È un grano semiduro tra i più pregiati: dolce, ricco di nutrienti e di energia vitale.

P.S. Mia madre impegnata con due lavori, cinque figli e tutte le incombenze familiari delle donne di un tempo, faceva i maccheroni solo per carnevale. Come si usava allora ne faceva il doppio . Una quantità per il martedi grasso (tanti) ed una quantità per il mercoledì delle ceneri (meno) . Il martedì grasso erano conditi con sugo di maiale ed faceva un maccherone lungo lungo. Chi se lo trovava nel piatto sarebbe stato il carnevale di quell'anno. Il mercoledì erano conditi con broccoli perché tutti si rendessero conto che era iniziata la quaresima.

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