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Giocando s'impana

Giocando s'impana

A cura di Iona Bertuccio

Fave fritte, dalla tradizione una ricetta facile ed economica per aperitivo o snack

Dal blog "Giocando s'impana": "Ad Alì Superiore la mia nonna paterna aveva un Home Restaurant. Il marito era carrettiere da generazioni..."

Ad Alì Superiore la mia nonna paterna aveva un Home Restaurant. Il marito era carrettiere da generazioni ed andava ramingo per il mondo: Messina, Catania… Lei trascorreva il tempo crescendo i 7 figli e accogliendo i clienti che arrivavano al fondaco. Si legava la cavaccatura (animale che si può cavalcare) all’anello del muro e si entrava a casa di Donna Littiria a mangiare.

Era una casa all’angolo della Chiesa Madre, in fondo alla piazza. Il pianterreno era una grande stanza soggiorno, cucina e home restaurant. Al piano superiore si dormiva. Il cibo per gli avventori era lo stesso cibo che preparava per la numerosa famiglia. Spessissimo legumi. Quasi sempre fave, il legume più abbondante ed economico (1). Tutt’intorno alla stanza c’erano tavoli e  delle panche ( che servivano anche da armadi). Figli e clienti si sedevano a mangiare. Gli altri figli ed i clienti mangiavano, ma mio padre era proprio stanco di mangiare sempre fave!

Una volta, raccontava tra il triste ed il divertito, appena sua madre si girò per tornare ai fornelli dopo avergli messo davanti il piatto pieno di fave, lui velocemente: lo versò dietro la panca su cui stava seduto! La madre aveva tante altre cose da fare e da pensare. Ormai Pippinu era sistemato.

Ma quel giorno Pippino non ebbe più niente: Fame!

Quest’odio per le fave ce lo trasmise tutto ed io mangio volentieri fave fresche, ma le fave secche… Ne mangio solo una volta l’anno. Al massimo due volte!

L’anno scorso avevo tanto terreno arato a Filicudi ed ho seminato tanto grano. Ma anche un po’ di fave. 1Kg di semi comprati apposta, ma il terreno era tanto. Ho seminato anche le fave che avevo in casa. Quelle grosse con baccelli piccoli, ma gustosissimi. Le fave di Leonforte.

Il risultato fu un meraviglioso raccolto impossibile da consumare tutto fresco. Ne ho fatto una decina di kg secche. Quest’anno non ne ho seminato e l’altro giorno, volendone fare un po’ fritte ho aperto la boccia: avevano fatto la papuzza (insetti specifici dei legumi). Non mi restò che sbucciarle tutte e farle fritte. Sono un ottimo spuntino gustoso, genuino, leggero, senza glutine…..

Ingredienti per 20 spuntini

2kg di fave secche (o fave comprate già secche e sgusciate)

½ lt di olio per friggere (preferisco l’olio d’oliva)

Sale qb

Mettere le fave in ammollo con acqua tiepida per 12, 36 ore. Sgusciare le fave, asciugarle con un canovaccio e friggerle. Io preferisco un pentolino stretto ed alto, e’ più facile estrarre le fave fritte con una schiumarola. Sono buone quando sono un po’ colorate e croccanti.  Adagiarle man mano su un tovagliolo di carta assorbente e spolverizzarle con un po’ di sale.

Quando saranno fredde ed  asciutte si chiudono in una boccia o in sacchetti da freezer.

Si possono mangiare subito, magari come antipasto o post pasto tra amici.  L’ideale è con un bel bicchiere di vino all’happy hour.  Conservati bene si mantengono croccanti per mesi.

E non fanno più animaletti!

Vino: Le fave sono deliziose con il vino e da sempre accompagnavano un bicchiere di rosso in tutte le taverne.

Ora che i gusti sono più ricercati consiglio vini aromatici: un malvasia secco, un merlot giovane, un syrah….

(1) Per la maggior parte provenivano di Funnaci, una proprietà in colonia dove un tempo il suocero faceva tegole e mattoni. Ormai c’erano le fabbriche e la generosa terra d’argilla veniva tutta coltivata.

Mio padre ereditò quella colonia, ma i tempi erano cambiati e verso il 1959 la lasciò.

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Fave fritte, dalla tradizione una ricetta facile ed economica per aperitivo o snack

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