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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Messina ricorda i marinai "Segesta Jet", 16 anni fa il tragico incidente

La sera del 15 gennaio 2007 l'aliscafo delle Ferrovie dello Stato viene speronato da una nave. Muoiono i quattro membri dell'equipaggio

Messina ricorda le quattro vittime dell'incidente del Segesta Jet, speronato dalla nave portacontainer "Susanne Bochard" la sera del 15 gennaio 2007. L'aliscafo, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, stava rientrando nel porto storico da Reggio Calabria con oltre 150 passeggeri a bordo. Alle 17.54 la collisione con la nave che attraversava lo Stretto.

Lo schianto provoca uno squarcio sulla fiancata destra del mezzo veloce. Muoiono i quattro membri dell'equipaggio Sebastiano Mafodda, Marcello Sposato, Domenico Zona e Palmiro Lauro, mentre si registrano decine di feriti. Nel 2019 è stata scoperta una lapide che ricorda la tragedia nel piazzale antistante la stazione marittima. 

Gli eventi in programma per la commemorazione

Per domani, 16 gennaio, il sindacato Orsa, insieme a Rete Ferroviaria Italiana, parteciperà alla cerimonia di commemorazione.  Alle 15 prevista la  partenza dei familiari delle vittime da Messina a bordo di apposita unità navale per recarsi sul punto della collisione e gettare in mare una corona d’alloro. Alle 16.30 la santa messa celebrata nell’atrio prospicente la Corte di Ulisse della stazione di Messina Centrale.. Alle 17.45, alla stazione di Messina Marittima, deposizione di una corona di alloro, all’ora dell’evento (17.54), nei pressi del monumento realizzato in memoria dei ferrovieri caduti. Contestualmente tutte le navi  presenti in porto, emetteranno ripetuti fischi.

"Il sindacato Orsa,  da sempre in prima linea nella rivendicazione di massima sicurezza in mare, continuerà a impegnarsi con tutti gli strumenti per far si che il sacrificio dei colleghi del Segesta non sia archiviato nel dimenticatoio e serva da monito alle istituzioni competenti per  gli investimenti nella sicurezza in mare che ancora sono insufficienti. Nessuna tecnologia può sostituire gli uomini di mare – afferma il Segretario Generale dell’ORSA Mariano Massaro- la salvaguardia della vita umana in mare dipende soprattutto dalla formazione degli equipaggi e dal numero di marittimi che li compongono. L’inarrestabile corsa al taglio di personale a bordo che gli armatori pretendono di sostituire con la tecnologia è un principio di mercato che in mare non trova riscontro. In situazioni di emergenza le sensibilità e le intuizioni dell’uomo di mare non possono essere sostituite da una scheda elettronica. La tecnologia deve servire per incrementare i livelli di efficienza e sicurezza – continua Massaro - non come espediente per incrementare i profitti degli armatori con il taglio delle tabelle d’armamento. Celebreremo sentitamente, insieme ai familiari, la memoria dei nostri colleghi e nel rispetto della loro memoria continueremo le nostre lotte per evitare altre tragedie -conclude Massaro".

L’Orsa ringrazia Rete Ferroviaria Italiana e il Comandante Sebastiano Pino per l’annuale impegno nel celebrare il ricordo dei ferrovieri marittimi. 

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