L'esplosione delle centrale elettrica di Suviana, sotto la pioggia Sinagra dice addio a Vincenzo Franchina

Una bara in legno chiaro coperta dai fiori che passa nel silenzio e sotto un'incessante pioggia. Sinagra ha dato l'ultimo saluto a Vincenzo Franchina, l'operaio morto lo scorso 10 aprile a causa di un'esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana nell'appennino bolognese che ha coinvolto altre sei persone. Chiesa Madre gremita in ogni ordine di posto, un lungo abbraccio alla moglie Enza rimasta vedova con un bimbo di alcuni mesi da crescere, e ai familiari dello sfortunato 35enne, l'ennesima vittima di una tragedia sul lavoro. 

Un clima surreale per le strade del piccolo paese dei Nebrodi, ma anche all'interno della stessa chiesa. Sono in tanti a chiedere che adesso possa essere fatta giustizia. Il sindaco Nino Musca ha proclamato il lutto cittadino in segno di rispetto e vicinanza. "L'ufficialità della tragica notizia - ha raccontato il primo cittadino - è arrivata in mattinata, ma già durante la notte si temeva il peggio viste le tante voci che si rincorrevano. Conoscevo bene Vincenzo, ho avuto il piacere di celebrare le sue nozze lo scorso anno ma ricordo anche quando frequentava l'istituto Torricelli di Sant'Agata di Militello dove insegno. In alcune occasioni gli ho dato anche un passaggio. Il mio pensiero va innanzitutto ai familiari, persone educate e perbene, come lo stesso Vincenzo, disponibile e devoto al sacrificio".

L'invito a fare luce sulla vicenda è arrivato anche da Confconsumatori APS, Federazione provinciale di Messina, che oggi  in segno di lutto, ha sospeso tutte le
attività.  "Ci auguriamo che le indagini dell’autorità giudiziaria chiariscano le dinamiche della strage alla centrale idroelettrica, per evitare il ripetersi di momenti tragici come questo che stanno vivendo le famiglie dei morti sul lavoro a Suviana".