rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Ponte sullo Stretto? Un fallimento anche economico", cosa dicono i dati nell'analisi costi-benefici

Spese sottostimate e vantaggi che non tengono conto delle alternative né dei risvolti sociali. Le osservazioni, non solo degli ambientalisti, sull'infrastruttura. Oggi l'appuntamento con il leader del M5Stelle Giuseppe Conte dove dovrebbe sorgere il pilastro

C’è una novità al giorno sull’opera virtuale del ponte sullo Stretto. L’ultima arriva dalle osservazioni contenute nelle cinquecentoventisette pagine presentate dagli ambientalisti al Mase e conferma quanto sostenuto negli anni dagli oppositori all’infrastruttura: non c’è alcun beneficio economico nella realizzazione (che non considera possibili soluzioni alternative). Anzi, l’investimento, sotto il profilo strettamente economico, è totalmente fallimentare.

Un tema che sarà oggi, insieme alla questione espropri, affrontato anche da Giuseppe Conte. Il presidente del Movimento Cinquestelle arriva nel pomeriggio a Torre Faro, in via Circuito dove dovrebbe sorgere il pilastro, per incontrare i cittadini.

Costi e benefici economici

Ma in attesa della conferenza dei servizi che si riunirà domani dando così l’avvio all’iter per l’esame del progetto l’attenzione è tutta concentrata sulle osservazioni del pubblico e degli enti nella procedura di valutazione di impatto ambientale della grande opera.

E le sorprese non mancano fra quelle presentate da Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Man e Wwf, che affrontano tutti gli aspetti del progetto, non solo quelle legate all’ambiente ma anche quelle economico finanziarie e ingegneristiche.

E vanno in direzione della posizione espressa da Francesco Ramella, docente dei Trasporti all’Università di Torino, già consulente presso la Struttura Tecnica di Missione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha messo in evidenza come per costi di costruzione e gestione, al netto del valore residuo al termine del periodo di analisi, stimati pari a 10,6 miliardi, i benefici economici, dati dalla somma di risparmi di tempo e riduzione di costi operativi dei mezzi di trasporto, assommano a 9,1 miliardi. In sintesi: un progetto fallimentare.

Dati messi in luce anche dagli ambientalisti. “Anche qualora si considerino corrette tutte le assunzioni e i risultati della valutazione – scrivono - stando ai dati prodotti dalla società Stretto di Messina [e anche al netto di vari elementi di sopravvalutazione dei benefici e sottovalutazione dei costi esposti in questo capitolo], la costruzione del ponte, oltre ovviamente a comportare un rilevantissimo onere per le casse pubbliche, genera anche benefici economici inferiori ai costi per circa 1,5 miliardi di Euro. Questo comporta che rispetto ad usi alternativi di quelle risorse, l’impatto economico risulta negativo”.

I costi di investimento per la realizzazione dell’opera sono indicati in 13,5 miliardi, così riassunti nella tabella riepilogative dell’ACB (aggiornamento costi benefici):Schermata 2024-04-15 alle 09.39.54


Ma c'è di più: "La mancanza della componente finanziaria nell’aggiornamento costi benefici non consente un puntuale esame dei valori espressi per i costi di investimento e di gestione dell’opera, rendendone non valutabile l’attendibilità. A tal proposito, come evidenziato nel capitolo di queste “Osservazioni” dedicato all’analisi tecnica del progetto, è risultata vana ogni ricerca non solamente del Piano Economico e Finanziario, ma anche di un qualunque documento estimativo dei costi, basilare per ogni forma di progetto. Non esponendo analisi finanziaria del progetto, l’ACB manca di rilevare che, a fronte di un costo atteso degli investimenti pari a € 13.500.900.000 lo stanziamento effettuato dal Governo nella Legge di Bilancio 2024 è di € 11.630.00010 e non sono previsti cofinanziamenti pubblici, mentre non sussistono allo stato condizioni progettuali o finanziarie che possano garantire interventi esterni (finanziamento UE con fondi CEF-T) o supporto BEI al progetto, né viene ipotizzata la partecipazione di privati al finanziamento dell’investimento. L’opera non è dunque provvista del necessario requisito della copertura finanziaria".

I costi "sociali" sottostimati

Secondo i rilievi mossi in vista della valutazione di impatto ambientale, manca anche una valutazione approfondita delle ipotesi alternative nell'analisi costi e benefici del Ponte sullo Stretto sollevando così non solo dubbi sulla validità delle conclusioni raggiunte ma limitando anche la capacità dei decisori di scegliere la soluzione più appropriata in termini di beneficio collettivo. 

Un costo sociale che non sarebbe stato valutato è anche "il danno che coinvolgerà circa 400.000 abitanti dell’area dello Stretto per la presenza per almeno 8 anni di cantieri altamente impattanti. E cosa dire dei 6 siti di stoccaggio temporaneo delle rocce di scavo (in termini meno tecnici discariche) che dovranno essere realizzati nelle province di Reggio Calabria e Messina". Su quest'ultimo aspetto si è soffermato a più riprese anche il sindaco di Messina Federico Basile che ha promesso di tutelare il territorio sia da un punto di vista amministrativo che tecnico, con i tavoli istituzionali aperti, per affrontare al meglio le tematiche che si dovranno affrontare rispetto ad un'opera altamente invasiva e sulla quale sono già quattro le denunce presentate nelle varie procure.

L'ultima denuncia è quella che sarebbe stata presentata a Messina da un gruppo di professionisti. Arriva dopo quella firmata dal portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, quella dell'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) alle amministrazioni  regionali di Calabria e Sicilia ed alle procure di Reggio Calabria e Messina, e sul fronte reggino, l'esposto di Rossella Bulsei, responsabile del comitato Titengostretto, l'avvocata Maria Grazia Fedele, il commercialista Giuseppe Fedele e il segretario del Pd villese, Enzo Musolino. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ponte sullo Stretto? Un fallimento anche economico", cosa dicono i dati nell'analisi costi-benefici

MessinaToday è in caricamento