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VIDEO | Da Poste al Cedav una casa per fuggire dalla violenza: “Sentirsi al sicuro per rinascere”

Poste Italiane ristruttura e consegna in comodato d’uso un appartamento al Cedav che ospiterà donne e figli. L’indirizzo è top secret per garantire la sicurezza delle vittime

L’indirizzo è top secret perché il primo obiettivo è quello di tutelare la sicurezza e la privacy di chi lo occuperà. L’appartamento che Poste Italiane ha ristrutturato e ammobiliato concedendolo in comodato d’uso gratuito al Cedav, il centro donne antiviolenza, ospiterà quelle donne spesso con figli minori che sono state vittime di violenza e sono costrette ad abbandonare la propria abitazione. Oggi la consegna delle chiavi nella sede del Cedav di Messina di uno dei dieci appartamenti che Poste Italiane ha concesso sul territorio nazionale. 

“È un passo importante – sostiene Maria Gianquinto, presidente del Cedav - per togliere le donne vittime di violenza dal nucleo familiare dove viene perpetrata la violenza. Serve trovare un luogo sicuro, dove rinascere, dove riprendere coscienza e consapevolezza di se stessa e uscire dalla spirale della violenza”. 

Spesso, infatti, le donne che denunciano poi sono costrette a convivere comunque con chi è l'autore della violenza. “Dal punto di vista legislativo – aggiunge - nel momento in cui viene presentata una denuncia ci sono delle misure cautelari che vengono emesse proprio per allontanare il maltrattante ma, a volte, è necessario che sia la donna ad essere spostata per essere messa in sicurezza ancora prima che intervenga all'Autorità Giudiziaria quindi l'importanza di queste case è proprio quella di togliere la donna da quell’ambiente di maltrattamento pericoloso per la sua sopravvivenza e magari anche per i figli”. 

L’appartamento di Messina dispone di quattro o cinque posti letto a seconda della presenza proprio dei figli. In cinque anni si presume saranno 25 le donne che saranno ospitate. 

Sono, infatti, due i tipi di abitazione messe a disposizione delle donne vittime di violenza.  “Ci sono le case rifugio – spiega ancora la presidente del Cedav – e quelle di semi autonomia, come è questa di Messina. Qui le donne arriveranno come fase successiva, in una situazione diversa perché è in parte autogestita anche se ci sarà sempre il supporto psicologico e sociale dei centri antiviolenza”.

“Sono onorato di consegnare ufficialmente le chiavi dell’immobile, con la pserwnza che sia un luogo dove le donne si sentiranno davvero al sicuro e a casa – ha detto Luigi Giardina, referente Immobiliare Sicilia di Poste Italiane - si tratta di un progetto nazionale in cui Poste ha individuato degli alloggi, li ha ristrutturati e li ha concessi ad associazioni antiviolenza per favorire l'unità l'autonomia abitativa delle donne vittime di violenza. L'iniziativa di Messina è la prima in Sicilia ed è probabile che l'iniziativa abbia un seguito”.

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