“Sono sereno perchè abbiamo avuto modo in questi anni di chiarire la nostra posizione. Fino ad ora ho trovato giustizia e giudici che con obiettività hanno guardato la documentazione. Questo è un processo che ha avuto già otto procedimenti penali tutti chiusi. Siamo al nono. Confido anche in questo caso in quella che è l'obiettività".

Con questo spirito e queste parole, il sindaco di Messina Cateno De Luca ha fatto il suo ingresso a Palazzo di giustizia per quella che ha definito la sentenza che potrebbe cambiare la sua vita.

Si tratta del processo di primo grado Caf-Fenapi sulla presunta maxi evasione fiscale da un milione e 750 mila euro denunciata dalla Guardia di Finanza dopo un’indagine sul patronato nazionale. Sotto la pioggia battente, accompagnato dalla moglie, è entrato in aula con i legali. L'avvocato Mannuccia ha ottenuto di acquisire sentenza della Corte d'appello di Messina su caso analogo presentata il 27 settembre 2021 completa di motivazione depositata il 29 dicembre 2021 il cui dispositivo e già agli atti e rispetto alla quale era stata fatta riserva di produzione.

Si tratta della sentenza che ha coinvolto Magistro, presidente del collegio dei sindaci della Fenapi, che ha scelto il rito abbreviato. Magistro è stato assolto in primo e secondo grado dal gup Pagano perché il fatto non sussiste. La sentenza impugnata dalla procura generale è stata confermata in appello estensore il presidente Sicuro. Il pm Francesco Massaro ha precisato che la sentenza in questione non è ancora passata in giudicato.

L'udienza è stata aggiornata alle 11.30 dal giudice monocratico Simona Monforte. La sentenza attesa in tarda mattinata. La richiesta del pm per il primo cittadino è di tre anni di reclusione.