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VIDEO | Taglio miliardario per gli ospedali, De Luca al Papardo con la Cgil: "Difendiamo la sanità pubblica"

Il deputato del M5Stelle al presidio davanti al piazzale antistante lo sportello ticket per chiedere più finanziamenti e personale. Così le rivendicazioni del sindacato anche per il potenziamento della rete di emergenza e il rilancio dei consultori

Presidio della Cgil stamani all’ospedale Papardo. L'iniziativa per la giornata di protesta regionale contro le carenze del sistema sanitario. Diversi sit-in si svolgeranno nelle principali città della Sicilia e danno il via alla mobilitazione per il diritto alla salute.

Cgil, Spi e Funzione pubblica chiedono più finanziamenti per la sanità pubblica, più personale sanitario, maggiori investimenti nelle aree interne, più medicina territoriale, l’integrazione socio-sanitaria, più prevenzione e cure per le donne e gli uomini anziani, il potenziamento della rete di emergenza, la riqualificazione e tutele per chi lavora nella sanità privata, l’abolizione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di studio delle professioni sanitarie, il rilancio del consultori, investimenti per migliorare i servizi di assistenza sanitaria.

Al fianco del sindacato, davanti al piazzale antistante lo sportello ticket anche il deputato del M5Stelle, Antonio De Luca firmatario di una interrogazione al presidente della Regione Renato Schifani e all'assessore alla Sanità Giovanna Volo dopo la notizia del taglio di 1,2 miliardi di euro dei fondi del Pnrr destinati alla sanità e in particolare alla realizzazione di opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere del nostro Paese.

“Quali sono le azioni che la Regione intende mettere in atto a tutela del servizio sanitario regionale, già fortemente compromesso, e per opporsi al taglio di 1,2 miliardi di fondi del Pnrr previsto da Roma? A quanto ammonta la quota parte del definanziamento nazionale a carico della Regione Siciliana e, infine, quali sono i progetti che la Regione Siciliana ha presentato, attivato e quali di questi sono interessati dal previsto definanziamento delle risorse Pnrr?”, chiede di sapere De Luca.

"Si tratta – commenta De Luca – di una scelta vergognosa che finirebbe col dare il colpo di grazie alla nostra sanità gravemente malata dopo il Covid e dopo le pessime scelte del governo regionale. Roma deve smetterla di pensare alla sanità come bancomat della politica e la Regione di vederla solo in chiave di posti di potere da lottizzare, come dimostra l'indecente lotta per la sparizione delle poltrone dei manager in scena da mesi in Sicilia”.

“Il ministro Fitto - continua De Luca – cerca di mascherare questo taglio come uno spostamento di risorse a cui attingere, ma di questo governo noi non ci fidiamo, specie se si considera che non si fidano nemmeno parecchi assessori del centro destra della Commissione Salute della conferenza delle Regioni che, giustamente, hanno parlato di scelta folle e hanno chiesto un incontro urgente al ministro della Salute Schillaci”.

“Inoltre – conclude De Luca - alcuni interventi finanziati sono cantieri in corso o hanno gare assegnate, e pertanto hanno prodotto obbligazioni giuridicamente vincolanti e pertanto non possono essere messi a carico, come previsto da Roma, dell'articolo 20 della legge 67 del 1988”.

L'appello del deputato è a tutte le forze progressiste "affinchè questa direzione venga invertita".

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