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“La lezione del cancro” nei flashback di Gabriella Giannetto: ecco il monologo che conquista il Premio Federica

Messinese, 55 anni, vince la quinta edizione del riconoscimento voluto dalla Fondazione Aiom per avvicinare l'oncologia ai familiari. Il tumore al seno le ha insegnato a vivere con leggerezza e a capire meglio chi soffre. La dedica a Nelly

“Mi mostrava, con orgoglio, i suoi capelli nuovi, appena spuntati, fonte di immensa felicità. Per i più è incomprensibile anche solo accostare la parola felicità ad una testa di donna poco meno che pelata”. 

E ancora: “La malattia, in particolare quella oncologica, nell’immaginario collettivo ti disegna addosso un abito su misura, fatto di pregiudizi, di presunte inferiorità o addirittura “contagi”, di fragilità estreme, come se fossimo di cristallo. Invece siamo roccia, anzi diamante!”.

Sono alcuni passaggi chiave del monologo che ha conquistato la giuria della quinta edizione del Premio letterario Federica 2020 “Le parole della Vita”, organizzato a Verona dalla Fondazione AIOM, nata nel 2005 dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, per avvicinare il mondo dell’oncologia ai pazienti e ai loro familiari. 

L’edizione di quest’anno, ha segnato la vittoria alla messinese Gabriella Giannetto,  primo posto della sezione “Familiari/Operatori”, col monologo “Flashback”. 
Gabriella Giannetto, 55 anni, è dipendente del Comune ma anche giornalista appassionata di scrittura. Venti anni fa una diagnosi di tumore al seno. Ancora oggi fa sempre i necessari controlli,  e sta bene. Anzi meglio di come non stesse prima della malattia, “perché – dice – il cancro mi ha insegnato a cogliere la bellezza della vita: ora  cerco sempre di prendere ovunque il bello del mondo. Prima di ammalarmi mi preoccupavo per cose che ora mi fanno sorridere”.

La vita di Gabriella non è finita per il cancro ma è invece cambiata radicalmente. E in meglio. Anche per gli altri. Sì, perché da quella malattia è venuto fuori il sui impegno nel volontariato oncologico, nell’Associazione “Per te Donna Onlus”. 

“Questo monologo l’ho scritto all’inizio dell’anno, proprio per stare più vicina ad una persona a me molto cara, che ha lottato fino alla fine contro la malattia. Con Nelly sono tornata indietro nel tempo, rivivendo anche la mia esperienza personale. E’ importante parlare di questi temi, senza veli o ipocrisie. Il cancro è circondato da pregiudizi, è descritto quasi sempre con metafore, un meccanismo che non rende giustizia né ai continui successi dell’oncologia né ai pazienti che di questi pudori sono doppiamente vittime. Ancora oggi ci si vergogna e si comunica il cancro non parole non dette, sussurrate”.

E allora colpisce la naturalezza con cui Gabriella racconta la sua storia,  parla. Una naturalezza che è tutta nel monologo “Flash back” che suona come un inno alla vita, carico di positività.

Per i lettori di MessinaToday, le ultime battute del monologo: “La ascoltavo e le piastrelle bianche e nere del pavimento mi sembravano sbiadirsi, deformarsi, come quando stai per perdere i sensi ma devi resistere. Infatti devo. Lo devo innanzitutto a me, che porto dentro i segni di una battaglia vinta, ma anche di una guerra sempre pronta a scoppiare, come un nemico perennemente nascosto nell’ombra, pronto a colpire. Lo devo a lei, che ha bisogno di sentire amore e fiducia, ma anche forza, allegria e speranza. Lo devo a tutte le donne/persone che percorrono questo sentiero impervio, accidentato; un luogo dove si mangiano polvere e fango; dove si respira poco e male. Un luogo dove cadere è facile, rialzarsi un po’ meno, dove le forze sembrano abbandonarti, ma se ti aggrappi alla vita puoi venirne fuori e conservarlo tra i ricordi come una vittoria, un trofeo”.

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