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Turismo ed agroalimentare, intesa con la Fondazione Albatros per la formazione d'eccellenza

Incontro tra il presidente Paolo Bitto e il dirigente del Servizio Turistico Regionale, Santi Trovato. L'auspicio: “Formare figure nel turismo che offrano esperienze”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MessinaToday

Un progetto ambizioso orientato alla formazione turistica per il rilancio del territorio è il risultato dell’unità d’intenti raggiunta a seguito di un incontro lo scorso 27 ottobre tra il Dirigente del Servizio Turistico Regionale, Santi Trovato, e il presidente della Fondazione ITS Albatros, Paolo Bitto.

La richiesta, avanzata dal dirigente del Servizio Turistico Regionale alla Fondazione Albatros, ha come scopo quello di formare figure altamente specializzate nel settore turistico che in questo modo si troverebbe ad affiancare quello agroalimentare, di cui la Fondazione si occupa già da anni. Formazione di figure altamente specializzate nel settore del turismo enogastronomico come ponte tra teoria e pratica turistica, tra concetti elaborati sui banchi di un’aula e la loro trasposizione nella realtà.

Una lezione di concretezza che si inserisce a pieno titolo nei programmi didattici elaborati dalla Fondazione nel settore agroalimentare fortemente legato al territorio siciliano, e nel dialogo operativo già avviato dal Servizio Turistico Regionale con le istituzioni del territorio. “Con ITS Albatros – dichiara Santi Trovato – si aggiunge un tassello fondamentale alla strategia condivisa avviata in questi giorni con l’assessorato al Turismo del Comune di Messina, con la Città Metropolitana, con la Camera di Commercio, con l’Autorità Portuale e con l’Università agli Studi di Messina”.

Durante l’incontro si è parlato delle linee guida possibili e delle strategie da attuare, in vista dei programmi di rete studiati per il rinnovamento dell’immagine territoriale.

“L’idea – afferma il Paolo Bitto – è quella di far nascere un’area dedicata alla formazione di figure professionali nel Turismo che sappiano raccontare il territorio, coinvolgendo l’ospite in un’esperienza indimenticabile. Il turismo esperienziale è un settore sempre più attivo nel mercato del turismo mondiale. Il turista ha ormai smesso di ricoprire i panni dell’ospite passivo, a cui far vedere luoghi e paesaggi. Inoltre, è sempre meno interessato alla ricerca di luoghi da vedere, e sempre più alla ricerca di luoghi in cui fare".

“Non possiamo farci trovare impreparati quando assisteremo allo sblocco delle attività – ha proseguito in conclusione il Dirigente regionale - Questo momento di “riflessione” deve servire, non come alibi per restare a guardare, ma come periodo creativo e di costruzione di nuove idee per una ripartenza immediata”.

Fare rete, quindi, come unica strada per uscire dalla condizione stantia che al momento colpisce tutto il territorio.

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