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Redazione

Elezioni amministrative, vince la matematica degli accordi elettorali

La conferma arriva da Barcellona, dove il sindaco Calabrò è eletto sotto la regia del deputato Calderone e a Milazzo dove il giornalista Midili lascia il microfono per conquistare la fascia tricolore

L’espressione una testa, un voto ha trovato la sua conferma elettorale nel piccolo comune di Graniti. Qui, per sole due preferenze in più, a spuntarla per la corsa di candidato a sindaco è stato Carmelo Lo Monte, già deputato e assessore regionale, il primo che in provincia di Messina aveva fatto da apripista alla causa leghista di Matteo Salvini. Ma se Graniti ha rappresentato il “battiquorum” dei due voti che porterà una schiera di parenti e amici che hanno disertato le urne ad avere deciso le sorti amministrative con il loro silenzio, nel resto della provincia il dato che emerge è che, quando il centrodestra si presenta unito, l’ideologia lascia il posto alla matematica del risultato finale. Così a Milazzo, in coincidenza con la volata dl Giro d’Italia, lascia il microfono di giornalista televisivo per conquistare la carica di sindaco Pippo Midili, lasciando l’onore delle armi al forzista Lorenzo Italiano che da solo porta a casa un buon risultato, il 25% dei consensi.

Lo stesso schema si ripresenta anche a Barcellona, il più grosso comune della provincia dove si è andati a votare: qui dopo la sindacatura dell'avvocato Roberto Materia, ha trovato la strada spianata verso Palazzo Longano Pinuccio Calabrò, candidato dal centrodestra che ha lasciato la regia politica all’astro nascente di Forza Italia a Messina, il deputato Tommaso Calderone, impegnato nella scalata al partito azzurro: pare che la... Materia del contendere a Barcellona sia tutta legale: sono tutti avvocati quelli che si alternano alla guida del Comune. 

Quasi senza storia, a parte l’appassionata campagna elettorale di Giardini Naxos che ha premiato gli sforzi di Giorgio Stracuzzi, l’elezione negli altri comuni dai monti fino al mare: a San Salvatore di Fitalia resta in sella Giuseppe Pizzolante, a Naso si impone Gaetano Nanì e a Raccuja, per anni simbolo del potere di Giuseppe Astone, viene eletto Ivan Martella.

Le elezioni amministrative lasciano però sotto la lente la mancata presa dei Cinquestelle, che hanno perso il loro smalto inziale da quando sono al governo, e segnano anche una tenuta dei partiti di centrosinistra, che non conoscio la debacle di altri momenti.

Un segno che forse in tempi di pandemia gli elettori mostrano di non gradire i ribaltoni e confermano gli schemi di sicurezza amministrativa già sperimentati. Con un motivo che viene dalle urne: tanto più i politici si dividono, tanto più gli elettori chiedono alleanze salde e coalizioni estese che garantiscano continuità amministrativa.

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