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Elezioni regionali 2022

"Genovese eletto per miseri 17 voti", De Luca dà mandato ai legali per il riconteggio

Il leader di Sicilia Vera pronto a difendere il terzo seggio all'Ars che non è scattato per una manciata di voti. L'annuncio insieme alla volontà di lanciare il movimento a livello nazionale per piazzare deputati anche a Bruxelles. E sulla candidatura a sindaco di Taormina...

Si apre una nuova fase per Cateno De Luca. Una nuova fase che deve saper coniugare l’adrenalinico bisogno di mettersi subito in gioco, con una strategia più mediata, a lungo termine, capace di lanciare il movimento a livello nazionale, piazzare parlamentari a Bruxelles in vista delle prossime elezioni europee prima di ritentare la corsa alla Regione. 

Ne è consapevole il leader di Sicilia Vera che stamani – in giro a Taormina per sondare il terreno di una sua possibile candidatura a sindaco - ha riflettuto su “cosa fare da grande” delineando  scenari che devono ancora fare i conti “con valutazioni da approfondire nei prossimi giorni” ma che partono da un punto fermo: “Dare soddisfazione ai 500 mila elettori che hanno scritto De Luca”.

L’ex sindaco di Messina, che senza partiti e una lista civica ha minato l’avanzata del centrodestra alle regionali, sembra avere già archiviato l’ipotesi di candidarsi a sindaco di Catania, ventilata all’indomani del risultato elettorale che lo ha visto secondo dopo Renato Schifani. Prende invece sempre più corpo l’ipotesi di una candidatura nella Perla dello Jonio. 

“Questa città dovrebbe essere al centro del mondo – ha detto - per certi aspetti lo è, ma potrebbe esserlo ancora di più. Taormina, capitale del turismo, non ha la scuola, non ha la bandiera blu per le sue spiagge, ha le fogne che quando piove esce merda...  E’ una sfida Taormina anche perché è una città in dissesto. Praticamente com’era a Messina, solo che qui il dissesto è già stato dichiarato. Certo anche Catania sarebbe una sfida – continua De Luca – una sfida alla casta, perché sicuramente si ritroverà con il re del clientelismo politico, quel  Raffaele Lombardo che deve stabilire anche quando vai a pisciare e i presidenti del condominio. E’ una sua malattia politica… Andrà a finire nelle sue mani Catania? Mi dispiace. Però io ho preso un impegno con i siciliani e una eventuale elezione a sindaco di Taormina è compatibile con il mio ruolo di deputato regionale mentre a Catania, in caso di elezione, scatta l’incompatibilità e mi dovrei dimettere. Obiettivamente non me la sento”.

Lo attendono dunque giorni ancora intensi dopo quelli di una campagna elettorale infinita. Saprà sfruttare al meglio il risultato straordinario ottenuto da solo contro protagonisti della politica come Renato Schifani, Raffaele Lombardo, Totò Cuffaro, Saverio Romano?

Lui ne è convinto, è ottimista. Ma lancia segnali al suo gruppo perché la sfida non può affrontarla da solo. “Bisogna mettersi sempre in discussione, tutti, non permetto cali di tensione”, ha detto De Luca mentre si inseguono i rumors su un possibile rimpasto in giunta che non riguarderebbero solo la sostituzione di Dafne Musolino e Francesco Gallo, eletti al Senato e alla Camera.

Da oggi le prime verifiche, anche in vista dell’incontro di sabato prossimo con il comizio di ringraziamento a Fiumedinisi e la presentazione degli eletti in piazza San Pietro a partire dalle 20.

Ma le verifiche passerebbero anche dalla valutazione dei voti ai vari candidati per le regionali, in particolare quelli ottenuti da Pippo Lombardo che sarebbero meno di quelli auspicati e che per una manciata di preferenze non hanno fatto scattare il terzo seggio.

Un seggio che ora De Luca è pronto a difendere anche attraverso le vie legali e il riconteggio. Secondo De Luca, infatti, Luigi Genovese gli avrebbe strappato il terzo posto all’Ars a Messina per appena 17 voti. Un dato che l’entourage dei Popolari e autonomisti con conferma (fino a ieri pomeriggio parlavano di 170 voti di scarto, che restano comunque pochi rispetto al tipo di competizione).

“Difenderemo la nostra posizione – è l’annuncio di De Luca - perché ci sarebbe il consigliere comunale Alessandro De Leo che sarebbe il terzo degli eletti a Messina, e ci farebbe piacere arrivasse all’Ars. Vi sembra giusto che Genovese per miseri 17 voti ritorni in parlamento dove è stato sonoramente bocciato? Vi hanno preso a calci in culo i messinesi, cosa avete da festeggiare? - ha detto de Luca rivolto al gruppo dei Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo - Dite la verità, state rubando un seggio a noi per appena 17 voti”.

De Luca ha anche anticipato di aver dato mandato agli avvocati: “Difenderemo nelle sedi opportune questo risultato”.

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