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Lunedì, 29 Aprile 2024
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I travel blogger Chris e Barbara fanno tappa in città, stregati da granite e panino alla disgraziata

Ecco cosa vedere e dove mangiare secondo la coppia IdentyTrip che spopola sui social

Anche Chris e Barbara, travel blogger siciliani, che spopolano suoi social con IdentyTrip in cui si racconta ai  follower la nostra Isola nei giorni scorsi sono rimasti stregati da Messina dalle sue unicità a partire dall’orologio astronomico fino alle prelibatezze culinarie. Ma vediamo nel dettaglio cosa hanno visto e cosa hanno mangiato nella città dello Stretto.

In questi quattro giorni di permanenza a Messina Chris e Barbara hanno cominciato col territorio facendo video  e foto direttamente dai luoghi interessati: “Sapevate che a Messina c’è il mosaico delle meraviglie? Si tratta di un’opera d’arte donata alla città di Messina da birra Messina e realizzata da ben 9 artisti siciliani”. Opera tesa alla riqualificazione di Fondo Saccà dopo la rimozione della baraccopoli. Tappe del gusto poi a mangiare la granita messinese, ma dove si gusta la migliore? La coppia social non ha dubbi: “Ci siamo fatti consigliare dai messinesi i migliori luoghi dove degustare un'ottima granita. Non siamo riusciti a provarli tutti ma al momento possiamo dirvi che: per la granita al limone vince il Gelateria Graniteria Eden, così come per la brioscia, davvero enorme e morbida. Per la granita al cioccolato vince il Bar Torino Messina. La miglior granita classica caffè con panna  la vince il Jolly Hotel. Nessuno si aggiudica la vittoria per la granita gusto mandorla, abbiamo percepito troppi aromi. Si tratta di una classifica provvisoria, ritorneremo per la classifica definitiva", scrivono sui social. Ma cosa fare a Messina ? “Fra le cose da fare a Messina, non può mancare l'esperienza con le feluche- troviamo sempre sui social - si tratta delle tipiche imbarcazioni per la pesca del pesce spada, che abbiamo avuto il piacere di vedere dal vivo grazie al Meet Tourism di Messina, in cui siamo ospiti. Più avanti approfondiremo questo argomento, che vi anticipiamo con questo video. Quello che possiamo dirvi con certezza è che questo è un metodo di pesca sostenibile, dove c'è grande rispetto per il mare e per chi lo abita, ma soprattutto ci sono regole chiare e precise.Conoscere da vicino questa realtà ci ha fatto capire il duro lavoro della pesca al pesce spada, e le affascinanti tecniche utilizzate”. 


 Impossibile non fare un salto al Museo regionale di Messina  per ammirare i due splendidi dipinti del Caravaggio, ovvero l'Adorazione dei Pastori e La Resurrezione di Lazzaro, ma anche le opere del celebre Antonello da Messina, oppure ancora del Gagini o Laurana e tanti altri celebri artisti e ignoti. Divertente tappa  per i travel blogger anche in un casa di cura davvero particolare “Don Minico” definito il numero uno dei luoghi da non perdere a Messina di cui scrivono: “Quella alla Casa di cura Don Minico, è stata una visita che ci ha lasciato il segno.
Ascoltare la storia di un luogo che è partito dall'essere un semplice carretto che vendeva bibite, fino a divenire quello che oggi, è stato entusiasmante. Ad accoglierci è stato il figlio del fondatore della casa di cura Don Minico, nonché figlio dell'ideatore del "Pane alla disgraziata", nato ben 75 anni fa e divenuto prodotto tradizionale nazionale nel 2003. La leggenda narra che questo pane fatto in casa, condito con sott'oli, salame locale e Formaggio Pepato, sia in grado di curare la persona ed anche l'anima”.

Video della Tappa di Chris e Barbara da Don Minico

 Chris e Barbara sono rimasti inoltre stregati dall’orologio astronomico più grande al mondo che si trova in città:"L'orologio del Duomo di Messina fu costruito nel 1933 dalla ditta Ungerer di Strasburgo, per volere dell'arcivescovo Angelo Paino.È lui uno dei protagonisti della città, ed ogni giorno a mezzo giorno, fa rivolgere il capo verso l'alto a centinaia di persone.È proprio a quest'ora che inizia lo spettacolo, in cui tutti gli elementi dell'orologio iniziano una vera e propria danza. Si parte con il ruggito del leone, poi il canto del gallo e poi l'inizio delle danze, accompagnate dalla dolce melodia dell'Ave Maria di Schubert".  Itinerario alla scoperta del territorio finito a Ganzirri per parlare dell’allevamento di vongole. “Siamo stati quattro giorni a Messina e ci vergogniamo a dirvi che non abbiamo avuto il piacere di degustarle! Abbiamo avuto però la fortuna di vederne la lavorazione e la modalità di racconta. Si tratta di un metodo artigianale ed esclusivamente manuale, proprio come si faceva un tempo, con gli attrezzi di un tempo, con una piccola evoluzione sui materiali impiegati.  Una vera e propria esperienza fruibile da tutti coloro che vorranno scoprire questo mondo. Di fatti contattando la Cooperativa Lago grande di Ganzirri, è possibile vivere questa esperienza”, concludono i travel  blogger. 

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