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Sono alcuni dei particolari che emergono dall'inchiesta che stamani ha portato a 11 misure cautelari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Uno degli indagati promettere ai propri clienti la possibilità di recuperare la “perdita” previa esibizione di copia del verbale della perquisizione subita

Verifiche all’esterno delle abitazioni dove avveniva lo spaccio, per verificare la presenza delle Forze dell’Ordine, ma anche suggerimenti e consigli ai loro clienti sui comportamenti da tenere in caso di controlli.

Sono alcuni dei particolari che emergono dall'inchiesta che stamani ha portato a 11 misure cautelari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

In otto sono finiti agli arresti, tre con obbligo di dimora in seguito all’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta da Angelo Vittorio Cavallo. Piazze dello spaccio, in particolare, nelle zone di Gliaca di Piraino, Brolo e Gioiosa Marea

E' emerso che agli acquirenti veniva suggerito di “buttare”, prima di un’eventuale perquisizione, lo stupefacente appena acquistato, onde evitare che gli investigatori, in caso di rinvenimento e sequestro dello stesso, potessero risalire al fornitore della droga. Al fine di incentivare tale condotta ed evitare il rischio che il cliente si facesse trovare lo stupefacente addosso dalle Forze dell’Ordine, uno degli indagati è arrivato finanche a promettere ai propri clienti la possibilità di recuperare la “perdita” attraverso un’equivalente fornitura a titolo gratuito, previa esibizione di copia del verbale della perquisizione subita.

Spaccio, le ordinazioni in chat e la droga recapitata a domicilio: 11 misure cautelari

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