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VIDEO | "Un padiglione da 137 mila euro usato solo per due settimane": la denuncia della Gilda-Unams

Al vecchio reparto di cardiologia sono cominciati da poco i lavori di ampliamento dei posti di terapia intensiva. Il padiglione a maggio adibito a "malattie infettive" è stato usato solo dal 15 ottobre al 3 novembre ed è ancora una volta un cantiere aperto

"Sperpero di denaro pubblico e poca chiarezza sul numero delle terapie intensive al Policlinico di Messina". Non ci sono solo i dubbi sui posti letto a Barcellona Pozzo di Gotto e le polemiche sugli audio del dirigente Mario La Rocca a infiammare gli animi sulla gestione dell'emergenza sanitaria. L'azienda sanitaria del Policlinico non intende replicare ma la Federazione Gilda-Unams, in merito ai nuovi lavori di adeguamento del Padiglione C e ai finanziamenti percepiti per la ristrutturazione della struttura, è un fiume in piena di dati e ipotizza "fatti di reato".

Il sindacalista Paolo Todaro, in una nota, ricostruisce il processo di montaggio e smantellamento del padiglione C, che in pochi mesi è passato dall'ospitare la nuova unità di cardiologia, a reparto di malattie infettive e che, oggi, appare ancora un volta un cantiere aperto. Ad aprile, in piena emergenza sanitaria, il direttore generale ha autorizzato la realizzazione di 6 posti di terapia intensiva al piano terra del padiglione C per un importo di spesa di oltre 103 mila euro. "In realtà i lavori servivano per la realizzazione di 12 posti di terapia intensiva, di cui 6 da realizzare adeguando quelli esistenti nello stesso padiglione C, che era stato già oggetto di lavori di completamento per 6 posti letto per terapia intensiva cardiologica ma mai attivati e utilizzati", denuncia il sindacato.

Padiglione C Policlinico

Il mese successivo il padiglione viene dedicato al reparto di malattie infettive, mentre cardiologia viene spostata al padiglione H. Ma già a maggio  altri interventi nell'area di terapia intensiva del padiglione C vengono finanziati per un importo di oltre 34 mila euro. Tuttavia "i 6 posti letto di terapia intensiva cardiologica non sono stati mai attivati, e sono stati ampliati a 12 nonostante i locali fossero capienti soltanto per 6 con enormi criticità (assenza di percorsi sporco/pulito con rischio di infezioni del personale addetto, pressione negativa inutilizzabile, spazi ridotti tra letti) e sono stati utilizzati esclusivamente nel periodo 15 ottobre-3 novembre 2020", scrive il sindacalista. "Adesso, inspiegabilmente, questi reparti sono stati svuotati e smantellati e risultano essere oggetto di ulteriori lavori di ristrutturazione, attraverso altri finanziamenti, nonostante siano stati già spesi inutilmente migliaia di euro sempre sullo stesso padiglione C", si legge ancora.

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