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VIDEO | Vania Venuti, la travel blogger che ripulisce le spiagge: "Ecco come la pandemia è diventata un'opportunità"

L'iniziativa della giovane messinese bloccata dal coronavirus che non ha saputo rinunciare al contatto con la natura decidendo di approfittare della permanenza in città per riscoprire il suo litorale. "Stare al mare mi rende felice", ha raccontato

Per una travel blogger sempre alla scoperta di posti nuovi da esplorare e da raccontare non è stato facile adattarsi a una realtà che ha chuso i confini di tutto il mondo. Eppure, Vania Venuti, è risucita a reinventarsi e a trovare il modo per non rinunciare al contatto con la natura e, soprattutto, con il mare. La giovane 35enne messinese dopo gli studi compiuti in riva allo Stretto, e 10 anni passati esplorando l'america a bordo di un furgoncino con la compagnia dei suoi 3 cani, ha scelto proprio il 2020 per tornare in Italia con l'intento di rimanere a Roma e coronare il sogno di diventare guida turistica, prima di ripartire per l'Africa. A bloccarla, però, la pandemia. 

Rientrata a ottobre a Messina Vania ha deciso allora di riscoprire il litorale messinese e di rimboccarsi le maniche per ripulirlo dai quintali di plastica che vengono depositati sulla spiaggia. "Il lockdown poteva diventare un modo per unire l'utile al dilettevole: perché andare sempre e solo al supermercato quando puoi fare una passeggiata e approfittarne anche per fare un dono alla costa in cui sei nata?", racconta.

Una attività che comincia ben prima e che Vania fa sua proprio a partire dai viaggi intorno al mondo raccontati attraverso il canale youtube "I viaggi della Van". Il 24 gennaio la travel blogger è stata anche corrispondente da Messina per il programma "Il mondo insieme" condotto da Licia Colò, dove ha raccontato la storia del terremoto della città dello Stretto. 

L'idea di prendersi cura da volontaria delle spiagge è nata a Vania alle Galàpagos. "Lì mi sono imbattuta in una attività di trekking sulla spiaggia durante la quale ho portato un sacchetto che ho riempito di plastica - racconta ancora - Per me questa attività è sempre stata presente ma non è mai emersa perché ero più concentrata sul racconto dei miei viaggi". A caratterizzare scatti e video oltreoceano di Vania è un racconto alternativo dei luoghi. "Per me contano i posti meno conosciuti, le minoranze etniche, tutto ciò che non si trova sulle guide - spiega ancora - Quegli angoli di mondo quasi incontaminati e poco conosciuti". 

Nella sua attività di pulizia della spiaggia messinese Vania ha cominciato a Mortelle arrivando fino a Maregrosso. Lì ha incontrato un altro gruppo di volontari con cui è nata MessinAttiva, un'associazione che fa della pulizia delle spiagge dalla plastica l'attività principale. "Adesso l'iniziativa si sta espandendo ed è nata a Ragusa, a Reggio Calabria e persino a Milano dove i volontari si occuperanno invece della pulizia dei parchi", aggiunge Vania. 

Iniziativa, questa, che non sempre trova il consenso dei cittadini. "Spesso mi sono imbattuta in persone che si arrabbiavano con me perché non capivano costa stessi facendo e perché, ma ho cercato comunque di far capire la necessità di intervenire prima di tutto come cittadini facendo prevalere il senso civico", racconta. 

Barche abbandonate diventate cumulo di sacchetti di spazzatura, attrezzature da pesca, taniche di liquidi inquinanti, bottiglie di blastica, cicche di sigaretta, siringhe. Fra i reperti di Vania c'è davvero di tutto. "Ci sono pochi controlli sicuramente perché, soprattutto nella zona nord, le barche abbandonate sono ormai ridotti a cassonetti a cielo aperto, ma c'è anche molta disinformazione sulle conseguenze ambientali che comportano queste abitudini", spiega ancora. La soluzione? Educare al rispetto dell'ambiente partendo innanzitutto dai bambini. "E fra le persone che incontro, sono loro e i loro genitori quelli a cui spiego la pericolosità di questi gesti, che rimangono ad ascoltare e a guardare o che spesso mi aiutano nella mia missione", conclude. 

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