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Le cinque chiese più belle di Messina distrutte dal terremoto e dalla mano dell'uomo

Un patrimonio artistico di inestimabile valore cancellato dal sisma del 1908 e talvolta dalla speculazione edilizia. Oggi restano solo le foto di veri e propri gioielli che arricchivano il centro storico di una Messina che non esiste più

Messina città delle cento chiese, una volta era davvero così.

Il centro storico della città che fu vantava veri e propri gioelli di varie epoche, molti dei quali erano appunto istituti religiosi. Ma il terremoto del 1908 ha spazzato via quasi tutto, riducendo drasticamente il patrimonio storico e achitettonico che era possibile ammirare fino a due secoli fa, spesso con la complicità dell'uomo.

Chiese antiche di Messina distrutte dal terremoto

Ripercorriamo la storia della Messina precedente a quel maledetto 28 dicembre di quasi 111 anni fa attraverso le cinque chiese più belle distrutte dal sisma che causò la morte di 80mila persone e che cambiò radicalmente la storia di un intero popolo.

Chiesa di Santa Maria della Scala

Sorgeva in piazza di San Giovanni Battista Gerosolimitano, sull'area compresa tra viale Boccetta e via XXIV maggio. La sua fondazione risale al 1347 quando le monache benedettine portarono in città l'effige della Madonna dal monastero di Santa Maria della Valle .La chiesa si distingueva per due prospetti: il primo si affacciava in via dei Monasteri, odierna XXIV maggio, quello laterale verso il viale Boccetta.

Elemento caratteristico erano anche le antiche porte che abbellivano la facciata. 

Fu seriamente danneggiata dal terremoto del 1783, specialmente nella zona della cupola. Il successivo sisma del 1908 provocò altri crolli che indussero l'amministrazione dell'epoca a continuare la demolizione. Ma la chiesa fu cancellata definitivamente solo negli anni '70 dello scorso secolo per far posto ad un edificio residenziale.

Chiesa delle Anime del Purgatorio

Realizzata nel 1664 nei pressi del teatro marittimo sito nell'odierna via Garibaldi, la chiesa nacque per volontà dei gipponari di Messina (sarti a servizio dei marinai). I lavori durarono diversi anni e furono fermati dal terremoto del 1693. La chiesa fu completata soltanto dopo il 1750 grazie al contributo del mecenate Matteo l'Offreda Mercadante Cavajolo e in seguito del nipote Jacopo l'Offreda.

Nel 1761 la chiesa divenne basilica e nel 1783 fu nuovamente danneggiata dal terremoto, ma orgogliosamente ricostruita negli anni successivi. 

A fine '800 cambiarono però le esigenze della città che iniziava ad espandersi e necessitava di un nuovo piano urbano. La chiesa si trovava lungo un importante asso viario e per la classe borghese del tempo era quasi un ostacolo. Il 28 dicembre del 1908 subì dei danni ingenti e si decise quindi per il suo completo abbattimento.

Chiesa dell'Annunziata dei Teatini

Costruita nel 1607, con l'arrivo in città dei Teatini,  e successivamente abbelita dalla mano di Guarino Guarini, sorgeva nel corso Cavour ed era una delle chiese più famose della città. 

La chiesa aveva una facciata concava ed un campanile in posizione arretrata tra la facciata stessa e la navata. L'interno era invece a pianta interamente circolare. L'edificio faceva parte di un più vasto complesso che comprendeva anche l'attiguo Collegio dei Teatini

Come tanti altri edifici, subì notevoli danni durante il terremoto del 1783 ma fu poi ripristinata e riportata all'antico splendore. Il 28 dicembre 1908 fu però gravemente danneggiata e successivamente demolita. Al suo posto oggi sorge la chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate.

Chiesa di San Gregorio

Secondo la leggenda fu realizzata in un'area anticamente occupata da un tempio dedicato a Giove nei pressi dell'odierna via XXIV maggio. La costruzione risale al 1588 per mano di Andrea Calamech, durante l'opera di edificazione della nuova cinta muraria.

Durante i secoli venne ulteriormente abbellita. Nel 1703 intervenne il noto architetto Filippo Juvarra che lavorò nella zona del presbiterio, dove realizzò le finestre e completò la parte alta dell'altare maggiore. Nel 1717 fu edificato l'inedito e suggestivo campanile con forma a spirale. Il sisma del 1783 causò gravi danni alle pareti e la perdita di pregevoli affreschi.

Ma i danni maggiori si ebbero con il terremoto del 1908. In quell'occasione il campanile crollò fino all'altezza delle due finestre del primo piano mentre la facciata subì gravissimi danni. Da qui il definitivo abbattimento. 

Chiesa di Santa Maria della Pietà

La sua costruzione iniziò nel 1541 sulle rovine dell'antica chiesa di San Basilio nell'odierna via XXIV maggio. In quell'anno venne costituita la Compagnia degli Azzurri che suggerì l'edificazione della nuova chiesa di Santa Maria della Pietà. I lavori finirono solo nel 1616 sotto la direzione dell'architetto gesuita Natale Masuccio.

Nel 1741, in seguito al duecentesimo anniversario della Compagnia degli Azzurri, fu realizzata la grande scalinata su progetto di Antonio Basile e con i disegni del pittore Placido Campolo.

Subisce importanti danni con il terremoto del 1783 soprattutto all'apparato decorativo. Ma con il sisma del 1908 venne a crollare granparte del luogo di culto. 

Restò quasi intatta solo la scalinata e alla fine degli anni '70 fu completato il restauro. Oggi il complesso è noto come Monte di Pietà ed appartiene alla Città Metropolitana che lo utilizza per numerosi eventi. 

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