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Festa per la Madonna della Lettera, l'appello della Chiesa alla comunità cristiana e ai laici

Il vescovo di Nicosia Muratore, in città come “pellegrino”, ha sollecitato l’impegno di tutti in questo particolare momento in cui tutta la popolazione è messa a dura prova dalla pandemia

Tanta partecipazione al solenne pontificale per la Madonna della lettera, patrona di Messina.

Tanti i messinesi che sono rimasti in piazza Duomo perchè la capienza massima della Cattedrale era al completo.

La funzione è stata presieduta dal vescovo di Nicosia, monsignor Salvatore Muratore e concelebrata dall’arcivescovo di Messina Giovanni Accolla e dal vescovo ausiliare monsignor Cesare di Pietro.

Muratore, nella sua omelia ha detto di essere in città come “un pellegrino” e ha sollecitato l’impegno della comunità cristiana e in particolare dei laici in questo particolare momento in cui tutta la popolazione è messa a dura prova dalla pandemia.

Il vescovo ha offerto una riflessione e una preghiera come se Maria, “perpetua protettrice” e “veloce ascoltatrice” scrivesse nuovamente una lettera della cittadinanza così come fece nel 42 d.C.

In Cattedrale anche le autorità civili e militari, tra cui sindaco, prefetto e questore. Al termine della celebrazione, l’offerta del Cero alla Madonna della Lettera da parte delle Confraternite della città a nome di tutta la comunità diocesana.

Quest’anno le confraternite hanno proposto anche alcune iniziative collaterale al programma ufficiale tra cui la presentazione martedì scorso di un volume realizzato da Marco Grassi dal titolo “la devozione a Maria Santissima della Lettera”. Il libro ha come prefazione un testo curata da monsignor Cesare Di Pietro.

La festa della Patrona

Il 3 giugno si celebra a Messina la festa dedicata alla Madonna della Lettera, patrona di Messina, con la solenne processione del simulacro della Vergine che tiene in mano la Sacra Lettera. Da una leggenda nasce l'origine del nome della Madonna: i messinesi inviarono attraverso San Paolo un messaggio alla Vergine che si trovava a Gerusalemme. Alla richiesta la Vergine rispose con una lettera di benedizione in lingua ebraica, legata con i suoi stessi capelli; nella lettera si leggeva: "vos et ipsam civitatem benedicimus" (benediciamo voi e la stessa città); questa frase è stata poi riportata alla base della statua. I capelli furono ritrovati nel 430 d.C. e custoditi in una teca. Nel 1626 fu costruita un'apposita varetta in argento ad opera dei più bravi artigiani del tempo per riporvi la sacra reliquia. I messinesi hanno eretto una colonna votiva (alta 60 metri) con statua, in bronzo dorato, della Vergine all'ingresso del porto sul maschio del forte S. Salvatore (1546). Lungo il muraglio del forte è scritta frase: «Vos et ipsam civitatem benedicimus». La statua fu inaugurata il 2 agosto 1934 e Papa Pio XI da Roma telecomandò l'accensione delle luci che illuminarono la stele, l'iscrizione e l'aureola della Madonna.

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