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Giorgio Quartuccio, il commercialista che ha reso Messina capitale del tennistavolo: è lui "l'uomo dell'anno 2022"

Il riconoscimento al fondatore della Top Spin, unica società a conquistare uno scudetto in riva allo Stretto. La storia di un successo sportivo nato nella palestra di Villa Dante e adesso noto in tutta Europa. Il progetto nelle scuole cittadine: "Ai ragazzi trasmettiamo i veri valori dello sport"

In uno dei momenti peggiori per lo sport locale, c'è chi gioisce per i traguardi ottenuti e per la soddisfazione di aver dato risalto internazionale alla città. Sono gli uomini della Top Spin, una società tutta messinese che in meno di dieci anni ha conquistato traguardi importanti nel mondo del tennistavolo, portando per la prima volta lo scudetto in riva allo Stretto. A fondarla Giorgio Quartuccio, un commercialista visionario che nel 2007 ai freddi numeri del suo lavoro ha unito la passione per racchetta e pallina. Per Messina Today è lui l'uomo dell'anno perchè ha creduto in un sogno, riuscendo a coinvolgere giovani e meno giovani e a far sorridere una città che in ambito sportivo da anni ingoia tanti bocconi amari. Ad ottobre il punto più alto per la Top Spin e l'intera città: al PalaRescifina si è disputata la seconda fase della Europe Cup. 

I momenti salienti della Top Spin

Da poco Giorgio Quartuccio ha passato il testimone al figlio Giuseppe, attuale presidente della società che gioca le sue gare nella palestra di Villa Dante davanti ad un pubblico sempre più numeroso. Ed è stato proprio Giuseppe, forse inconsapevolmente, a far compiere al padre il primo passo. "Da ragazzino mio figlio praticava basket, ma nell'estate del 2006  - racconta Giorgio Quartuccio - si è avvicinato al tennistavolo. Messina era già centro federale e Villa Dante ospitava questa disciplina con Club 99 e Cus Messina, con quest'ultima squadra mio figlio ha mosso i primi passi giocando un anno, fino a quando le attività sono state interrotte. Tre giovani atleti all'improvviso si sono ritrovati senza squadra, per me è stato istintivo contattare i loro genitori e fondare una nuova società. La mia attività da commercialista mi ha permesso di cercare sostegno dai primi sponsor, così è iniziata l'avventura".

Perchè il nome Top Spin?

"Top Spin non è altro che un colpo del tennistavolo, una mossa particolarmente efficace considerata la più importante durante un incontro".

Siete partiti praticamente da zero...

"La nostra avventura è iniziata dalla serie D, il primo anno la squadra è stata allenata dal padre di un atleta. Pochi tesserati e ambizioni ridotte, ma c'era tanta voglia di iniziare questo percorso e così i sacrifici sono serviti a dare continuità al progetto".

Quando arriva la svolta?

"Se devo scegliere un anno in cui le cose sono cambiate penso subito al 2008. Ho contattato l'allenatore cinese Wang Hong Liang, un uomo di assoluta esperienza che aveva già allenato ad alti livelli a Messina con il Club 99. All'epoca faceva lezioni private e conosceva bene il nostro tecnico. Così gli ho proposto di sposare la nostra causa, volevo far compiere un vero salto di qualità alla squadra. E lui ha accettato, contagiato dal mio entusiasmo, ha scelto di fare anche il giocatore. Iniziamo a festeggiare i primi successi in ambito giovanile mentre il numero di tesserati si allarga, poi tocca alle vittorie dei campionati. In otto anni abbiamo ottenuto sei promozioni arrivando fino alla serie A1 conquistata nel 2015 con un team composto interamente da messinesi. Un traguardo raggiunto anche grazie all'entrata in società di Marcello Puglisi, attuale vice allenatore e figura centrale anche per il settore giovanile".

Da matricola a regina del campionato, se lo aspettava?

"No, almeno inizialmente. Il primo anno in A1 abbiamo conquistato la salvezza all'ultima giornata. Ma come è noto l'appetito vien mangiando e abbiamo deciso di rinforzare l'organico riuscendo ad ingaggiare atleti che giocano in Nazionale. Rinnoviamo anche l'organigramma societario con l'ingresso del team manager Roberto Gullo e curiamo anche la comunicazione affidando l'ufficio stampa al giornalista Alessandro Calleri. Siamo i primi a trasmettere le gare in modo professionale. Nel 2019 sorprendiamo tutti e vinciamo lo scudetto battendo Carrata, considerata la favorita assoluta insieme a Milano. A quel punto capiamo di poter gareggiare con i grandi e in Top Spin arrivano anche due stranieri fortissimi reduci dalle Olimpiadi: João Monteiro e Sadi Ismailov".

Il Covid ferma tutto, ma poi arriva l'Europa...

"Avevamo lo scudetto in pugno, ma nel 2020, a due giornate dalla fine la pandemia ha bloccato il campionato. Nel frattempo ci eravamo già aggiudicati una Supercoppa e due Coppe Italia, è stato un peccato dover rinunciare ad un altro trionfo. La ripresa perdiamo il testa a testa con Carrara, ma riusciamo a scrivere una pagina indimenticabile con l'esordio in Europe Cup e uno straordinario terzo posto finale. Nella stagione scorsa ci siamo presi una bella rivincita con il nostro secondo scudetto e il debutto in Champions League, siamo scesi in campo addirittura in Siberia. Un altro salto di qualità ottenuto anche grazie all'arrivo di Matteo Mutti, il numero uno in Italia. Speriamo di ripeterci anche in questa stagione che propone un altro avvincente duello con Carrara mentre il prossimo 22 gennaio giocheremo il quarto di finale di Europe Cup".

I successi nel tennistavolo possono rendere migliore Messina?

"Il nostro obiettivo è anche questo. La Top Spin è nelle scuole, portiamo avanti un progetto che ci vede protagonisti in diversi istituti cittadini con corsi gratuiti di tennistavolo. Vedo la gente sempre più coinvolta ed è un bene visto che questa disciplina insegna i veri valori dello sport. Basti pensare che al termine delle partite, anche quelle importanti, andiamo a cena con la squadra avversaria nel segno del rispetto reciproco. Ricordo spesso le emozioni provate il giorno del primo scudetto con 400 persone all'interno della palestra di Villa Dante e l'urlo liberatorio. Sono contento di aver portato Messina alla ribalta internazionale e sono orgoglioso di aver passato il testimone a mio figlio che sta continuando in questa avventura. Non è facile farlo, soprattutto al Sud che noi rappresentiamo ai massimi livelli insieme a Napoli".

L'amministrazione comunale come può sostenervi?

"Abbiamo un dialogo costante con il Comune a cui abbiamo chiesto di intervenire per riqualificare la palestra di Villa Dante. Bisogna sistemare i bagni e collocare nuove tribunette. Questa è la nostra casa, basti pensare che dopo aver ospitato i campionati europei abbiamo ricevuto la proposta di continuare l'attività al PalaRescifina, ma i ragazzi hanno deciso di tornare in villa".

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