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Attualità Capo d'Orlando / Piazza Giacomo Matteotti

Italia liberata dal nazifascismo, le manifestazioni del 25 aprile

Nonostante le restrizioni per evitare assembramenti anticovid tra Messina e Capo d'Orlando le celebrazioni per non dimenticare il sacrificio di uomini e donne che hanno trasformato la dittatura in democrazia

Non è un giorno come gli altri oggi. Ricorre l'anniversario della liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Così tra capoluogo e provincia non si è dimenticato il sacrificio dei partigiani e di uomini e donne che hanno combattuto per un Paese democratico. A Messina deposta una corona d'alloro al monumento ai caduti in piazza Unione Europea dove è si è tenuta una celebrazione commemorativa di prefettura e Comune. Il sindaco Cateno De Luca e il Prefetto Cosima Di Stani hanno presenziato alla tradizionale cerimonia di celebrazione per il 76esimo anniversario della Liberazione, cui ha preso parte il Comandante Interregionale Carabinieri Sicilia e Calabria Generale di Corpo d’Armata Gianfranco Cavallo ed il presidente dell’Anpi Messina Federico Martino. Come da direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da circolare della Prefettura, per le limitazioni imposte dall’emergenza Coronavirus al fine di evitare assembramenti, la manifestazione si è svolta in maniera semplice e sobria. Deposta la corona d’alloro davanti al Monumento dei caduti in guerra alla presenza di una cospicua rappresentanza di Forze Armate e di Polizia. Presenti i rappresentanti istituzionali come gli esponenti dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani e sindacati come la Cgil.

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Oggi per festeggiare il 25Aprile Articolo Uno, insieme all'Anpi, Comitato Provinciale di Messina, con Udu Messina - Unione degli Universitari, Rete degli Studenti Medi Messina, Circolo ARCI Thomas Sankara, partiti e movimenti hanno aderito a #StradediLiberazione.Dopo la cerimonia ufficiale a Piazza Unione Europea il gruppo si è spostato alla stele dedicata a Giuseppe Maiorana, Biagio Pellegrino e Giuseppe Lo Vecchio caduti nell'eccidio del 7 Marzo del '47 durante lo sciopero cittadino per pane e lavoro. Con Pietro Greco, presente all'epoca dei fatti, è stato commemorato un episodio troppo spesso dimenticato.
A piazza Francesco Lo Sardo reso omaggio a chi da sindacalista e deputato comunista è morto nelle carceri fasciste senza cedere di un passo di fronte alla strenua difesa della libertà personale e collettiva.
"La scelta di mettere un fiore nelle strade e nelle piazze delle nostre città - ha dichiarato il segretario provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano - ci chiama a tenere accesa la memoria, dentro le nostre comunità, per rendere vivi gli ideali della #Resistenza e dell'#Antifascismo ogni giorno".

A Capo d'Orlando la Fiap (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), soggetto federativo che riunisce i sodalizi antifascisti di ispirazione socialista e socialdemocratica, azionista, repubblicana e liberale di sinistra, anche quest’anno partecipa all’organizzazione delle iniziative per la Festa della Liberazione, insieme all’Associazione Circoli “Pio La Torre” dei Nebrodi, alla Cgil, all’Associazione culturale e teatrale “Recitando e Parolando”, al Gruppo “Mai più sole”, al Gruppo “29 Febbraio”, al Crossroad Club, al Circolo Quajetri e al Coordinamento odonomastica. Fino alle 18 nella cittadina tirrenica sono state previste diverse attività all’interno della centralissima piazza Matteotti, nel rispetto delle norme sul distanziamento imposte dalla pandemia. In mattinata saranno deposte le corone di fiori in onore di Giacomo Matteotti, Francesco Lo Sardo e Peppino Bontempo. Nel tardo pomeriggio momento musicale con Marco Corrao, seguito da alcune testimonianze sulla Resistenza antifascista. Su iniziativa della Fiap sarà collocato in piazza un pannello in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti ed un altro per commemorare le vittime innocenti della strage di Debre Libanòs (il più grande massacro di cristiani mai avvenuto in Africa, compiuto dal fascismo), unitamente ai protagonisti della Resistenza antifascista nelle colonie italiane e ai preti uccisi dal regime fascista.

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