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Messina torna a suonare, 65 artisti scrivono al Comune: "Dopo due anni di silenzio ci rimettiamo in moto"

La lettera di cantanti e musicisti inviata al sindaco De Luca. "Per noi è una vera rinascita"

Mai quest'anno il Natale messinese è all'insegna della musica. Tanti gli eventi live nel tabellone presentato dall'amministrazione comunale che spinge sul ritorno in piazza per uscire da una pandemia che per tanto tempo ha fermato tutto. E proprio il settore degli spettacoli ne ha risentito parecchio, lo sanno bene i 65 musicisti che hanno scelto di scrivere al sindaco De Luca sottolineando l'importanza di poter tornare in scena.

“Forse qualcuno non ci vede una vera e propria rinascita ma di certo per noi è così”. Parte da qui la lettera scritta dagli artisti e firmata dall direttore dell’Accademia Lizard di Messina Stefania Rizzo.

.“Dopo due anni di assordante silenzio in cui i nostri strumenti sono rimasti chiusi nelle loro custodie, in cui abbiamo dovuto adattarci a prove in video chat e lezioni in streaming, finalmente a Messina è tornata la musica live. Finalmente le band locali e non solo sono tornate a fare musica in strada, in piazza, davanti al loro pubblico e, rinascita o no, questo per noi è q uello che conta.” Una accorata nota quella sottoscritta da 65 artisti, tra musicisti e cantanti che colgono l’occasione per ricordare quanto il mondo dello spettacolo abbia sofferto in questi mesi di pandemia. “La musica – scrivono -  è forse uno dei settori che ha pagato il tributo più alto, insieme al mondo delle discoteche. Tour annullati, tappe saltate e l’impossibilità di suonare per mesi. Un intero comparto in ginocchio, se si considera anche l’indotto, fatto di fonici, addetti alle luci, addetti al palco e tutta una serie di altre figure che ruotano attorno ad ogni spettacolo. Oggi – concludono – piaccia o no, tutte quelle figure, e noi musicisti in primis, grazie all’impegno della giunta De Luca siamo tornati a lavorare e, a ben guardare, questo ha avuto un discreto ritorno anche per quelle attività, in primis gli esercizi pubblici, limitrofe alle aree in cuoi si sono tenuti i concerti. Perché la musica mette in moto l’economia. Perché la musica mette in moto le persone. E allora ben venga “Messina, città della musica”. Noi siamo pronti!”.

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