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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Barcellona Pozzo di Gotto

"Non ha ucciso suo fratello", assolto con formula piena dopo due anni in carcere

A scagionarlo la perizia chiesta dai giudici dal momento che fino a quel punto del processo c'erano state solo le consulenze di parte. Il giovane ha potuto riabbracciare la sua famiglia

Due anni in carcere da innocente, dal febbraio 2021 fino a ieri sera. Accade a Barcellona Pozzo di Gotto dove la Corte d’assise di Messina ha disposto l’immediata scarcerazione di Tiberius Stelian Apetroaei assolto dalla terribile accusa di aver ucciso il fratello Ciprian Catalin.

I fatti risalgono a maggio del 2019.  Quella notte, alle due, Stelian, dopo la morte del fratello, chiama il 112 dicendo di aver ritrovato il corpo senza vita di Ciprian in giardino, verosimilmente volato giù dal balcone. Riferisce subito agli inquirenti che, nel corso della serata, verso la mezzanotte, si era recato presso un bar della zona per riaccompagnare a casa il fratello che, poco prima, aveva avuto un diverbio con altri clienti del locale.

Dopo essere rientrati a casa Ciprian aveva chiesto a Stelian di poter tornare al bar dove aveva trascorso la serata per recuperare il cellulare che aveva accidentalmente dimenticato. Così, secondo la prima versione data dall'indagato, era andato al bar e, tornando a casa, aveva trovato il corpo esanime del fratello riverso nel giardino dell’abitazione.

Due anni dopo, l’arresto. Gli inquirenti non gli credono e considerano incompatibile il racconto con le dinamiche della morte e lo stato dei luoghi.

L'elemento di novità il 12 novembre 2022, perché dopo la requisitoria del pm Carlo Brai della procura di Barcellona che chiedeva l'ergastolo e le arringhe difensive, la Corte ha deliberato una ordinanza chiedendo una perizia dal momento che fino a quel punto del processo c'erano state solo le consulenze di parte.

Ed è stata proprio  la perizia di due docenti dell’Università Cattolica di Milano, Antonio Oliva e Vincenzo Arena a scagionarlo, escludendo l’ipotesi di un omicidio. La perizia ha documentato l'alto tasso alcolico della vittima e la compatibilità del trauma cranico facciale con la caduta da una altezza di oltre quattro metri. Nel corso del processo è venuto fuori anche l'affetto e il sostegno che l'imputato aveva sempre dato al fratello, accogliendolo nella casa familiare e senza nessun movente per ucciderlo.

La Corte d’Assise presieduta da Massimiliano Micali ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Tiberius Stelian Apetroaei, difeso da Giuseppe Ciminata del Foro di Barcellona Pozzo di Gotto e Biagio Maurizio Catalano del Foro di Ragusa, da ieri sera è tornato a casa e ha potuto riabbracciare la madre e i fratelli, due sorelle e un fratello più piccolo.

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