rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Lo "scontro" sugli appalti della rada San Francesco finisce al Cga, il Comune si schiera con l'Autorità portuale

L'amministrazione Basile che in primo grado al Tar non era in carica ha deciso rispetto ai predecessori di costituirsi in giudizio a fianco dell'ente presieduto da Mega. La questione amministrativa legata allo "spacchettamento" delle aree con cinque scivoli distribuiti in due gare

Anche per il Comune di Messina la rada San Francesco dev'essere "spezzettata" in lotti nell'assegnazione delle concessioni a privati per il traghettamento. L'Authority due anni fa aveva disposto la concessione triennale dell’approdo della Rada San Francesco dividendo le aree in due parti e "spacchettando" in cinque gli scivoli da assegnare, tre sul bando del terminal1 e i restanti sul bando del terminal2. 

L'Autorità portuale dello Stretto ha presentato ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa contro la decisione del Tar di Catania (aprile 2022) che aveva annullato la gara d'appalto su opposizione della Caronte & Tourist Spa. Il provvedimento del presidente Mario Mega risale al decreto n.156 del 5 agosto 2021. Ma c'è di più e sulla questione la giunta Basile rispetto ai predecessori (amministrazione De Luca e commissario Santoro) intende oggi dire la sua posizione. 

Al Tar di Catania infatti il Comune "Non aveva ritenuto necessario costituirsi in nessuno dei due giudizi avendo rilevato - si legge - che oggetto dei ricorsi erano atti (decreti e atti di gara) emessi nell'ambito di procedimenti amministrativi espletati interamente dall'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto; dalle motivazioni - secondo l'amministrazione comunale - delle due sentenze pronunciate dal Tar appare opportuno per il Comune di Messina costituirsi nei giudizi d'Appello incardinati al Cga al fine di evidenziare la posizione dell'ente comunale nell'attuale contenzioso". Così meno di un anno dopo dalla prouncia del Tar sarà l'avvocato Angelo Vitarelli a tutelare il Comune nella costituzione in giudizio in Secondo grado. 

Caronte & Tourist (432mila euro di canone) e Comet (720mila euro di canone) si erano aggiudicati due appalti. Ma la società dei Franza aveva proposto ricorso  sostenendo "l’unicità storica della Rada e prospettando i seri problemi che la suddivisione dell’approdo in due parti avrebbe certamente provocato, in termini di fluidità delle operazioni portuali con refluenze - a cascata - sul traffico e la viabilità in città". I giudici amministrativi diedero ragione ai privati che parlarono di vittoria del buon senso e di "Originalità" dell’idea che a un aumento delle concessioni potesse corrispondere una fluidificazione dei traffici da attraversamento, dimostrando che invece il raddoppio dei concessionari aumenterebbe le congestioni e i costi a ciò connessi". 

L'ente portuale aveva sottolineato invece che nessuna censura era stata determinata sulla divisione dell’impianto in due terminal "Al fine di consentire la concorrenza tra operatori; al riconoscimento dell’attività di supporto al traghettamento come un’operazione portuale; al divieto di consentire il passaggio di mezzi pesanti al di fuori delle sole situazioni di blocco per inoperatività degli approdi di Tremestieri diversamente da quanto avviene oggi. Anche la contestazione che la separazione dei terminal possa danneggiare l’operatività delle navi, comportando una inefficienza del traghettamento, non è stata censurata".

Rada San Francesco, è "scontro" al Tar 

La querelle adesso finisce al Cga e l'Autorità portuale si ritrova al suo fianco l'amministrazione Basile contro la società privata di traghettamento. 


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo "scontro" sugli appalti della rada San Francesco finisce al Cga, il Comune si schiera con l'Autorità portuale

MessinaToday è in caricamento