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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Il video con la giudice Apostolico, sarà la procura di Messina a far luce

I pm romani dunque trasmetteranno le carte per competenza ai colleghi siciliani, dopo che un carabiniere si è attribuito la paternità del filmato. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: "Nessun dossieraggio dalle Questure"

Sarà quasi sicuramente la procura di Messina a far luce sull'origine del video che ha infiammato la polemica politica sulla giudice che per prima ha disapplicato il decreto Cutro, non confermando il trattenimento di quattro migranti nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Pozzallo. 

Il video è alla base della richiesta di dimissioni della magistrata Iolanda Apostolico - immortalata a una manifestazione del 2018 per chiedere lo sbarco dei migranti bloccati sulla nave Diciott - da parte soprattutto della Lega e sul quale l'opposizione, temendo un'operazione di dossieraggio, chiede da giorni chiarimenti per sapere chi lo ha girato e come sia finito nelle mani del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. La certezza che a occuparsene saranno i pm siciliani viene dalla decisione della procura di Roma di spogliarsi dell'esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli, in cui si ipotizza la violazione del segreto d'ufficio da parte di un pubblico ufficiale.

Dopo la smentita dei giorni scorsi arrivata da Catania, anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è intervenuto per escludere "dossieraggio dalle questure" e che il video sia stato dato "da chi legittimamente monitora le manifestazioni pubbliche a scopi che sono quelli di avere un panorama di informazioni che deve essere utilizzato secondo la legge".

Dal nuovo procuratore generale di Catania, Carmelo Zuccaro, arriva intanto un altolà al clima da caccia alle streghe che si è scatenato contro Apostolico. Parole che sembrano anche una difesa della magistrata. "Qualunque linciaggio è sempre da deprecare, quindi immagini se posso approvare il linciaggio nei confronti di un magistrato che fa il proprio dovere" è la risposta a una domanda ad hoc dei giornalisti sulla bufera che ha investito la magistrata. Ma sul video che la riprende alla manifestazione Zuccaro resta abbottonato: "non posso anticipare dei giudizi".

I pm romani dunque trasmetteranno le carte per competenza ai colleghi siciliani, dopo che un carabiniere si è attribuito la paternità del filmato - riferendo di averlo girato con il proprio telefonino e condiviso in una chat con amici e colleghi - e i suoi superiori hanno segnalato il caso alla procura di Catania. La denuncia di Bonelli finirà in un fascicolo aperto a modello 45, ossia senza indagati e ipotesi di reato e poi sarà inviata. Difficile però che l'inchiesta possa radicarsi alla procura di Catania, che secondo un'indiscrezione di Repubblica ha già aperto un fascicolo sul video del carabiniere, anche in questo caso senza l'iscrizione di alcun nominativo nel registro degli indagati. La ragione è che la giudice Apostolico potrebbe essere una potenziale parte lesa e in questa ipotesi gli atti dovrebbero essere necessariamente girati a Messina, competente a giudicare i procedimenti che riguardano i magistrati catanesi.

Sul carabiniere al momento non sarebbe stato aperto nemmeno un procedimento disciplinare, a quanto trapela dall'Arma, che valuterà se procedere nei suoi confronti solo all'esito dell'eventuale esercizio dell'azione penale. La prossima settimana comincerà al Csm l'esame della richiesta di 13 togati di aprire una pratica a tutela di Apostolico per gli "attacchi" ricevuti da autorevoli esponenti della maggioranza e del governo dopo il suo provvedimento. Per l'apertura della pratica è richiesto il voto della maggioranza della Commissione, 4 voti su 6. Un traguardo che potrebbe essere raggiunto dai proponenti - tre di loro siedono in Commissione - se al loro via libera si aggiungerà quello del laico M5s Michele Papa.

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