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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Isole minori, sì alla "facoltà d'uso" delle navi ma il settore resta nel caos

Solo 4 traghetti su 6 rientreranno in servizio: l'Antonello da Messina e il Pietro Novelli, da diverse settimane, sono fermi in attesa di manutenzione

Concessa a Caronte&Tourist isole minori la "facoltà d'uso" delle sei navi fermate lunedì dalla guardia di finanza, su disposizione della Procura di Messina. Il gip Maria Militello ha così accolto la richiesta della compagnia di navigazione che fa capo al gruppo Franza-Matacena. Tecnicamente non si tratta di un dissequestro, i traghetti tuttavia potranno effettuare i collegamenti con le isole minori sotto la guida dell'amministrazione giudiziaria a cui sono state affidate. A conti fatti però solcheranno il mare solo 4 imbarcazioni su 6: il Vesta, l'Isola di Vulcano (rientrata da un noleggio alle isole Tremiti), la Sansovino, l'Isola di Stromboli; l'Antonello da Messina e il Pietro Novelli sono invece bloccati a Messina da diverse settimane in attesa di manutenzione. Lavori che non sarebbero ancora iniziati. 

Traghetti per le isole, trovata la via d'uscita

"La Procura - ha commentato il presidente della Regione, Renato Schifani - ha dimostrato grande sensibilità concedendo l'uso dei traghetti, senza i quali sarebbero stati a rischio molti collegamenti, penalizzando sia i residenti sia gli operatori economici, tanto quanto i turisti che affollano le nostre isole nella stagione estiva. In attesa che il procedimento giudiziario faccia il suo corso, vengono intanto assicurati i servizi indispensabili sulle rotte da e per le isole, alle quali il governo regionale presta sempre grande attenzione".

In realtà, i problemi sono tutt'altro che superati. A Ustica ad esempio, dopo il sequestro della nave Helga (avvenuto lo scorso 6 giugno assieme all'Ulisse e al Bridge) i collegamenti con Palermo sono assicurati dalla nave Sibilla, che provvisoriamente effettua sia le corse statali che quelle regionali. La Helga, per la sua particolare struttura a mo' di chiatta, può trasportare anche merci, carburante e rifiuti. Lo stesso dicasi per il Bridge che, fino al sequestro, garantiva gli approvvigionamenti alle Eolie.

Questi tre traghetti, secondo la Procura di Messina non rispetterebbero le norme che riguardano i passeggeri con mobilità ridotta. Inoltre, il loro valore non copre la cifra del sequestro per equivalente, quantificata in di 29 milioni di euro: ovvero le somme che, secondo la magistratura, C&T avrebbe indebitamente percepito per servizi di trasporto marittimo svolti con mezzi ritenuti non idonei. Motivo per cui sarebbero state fermate le altre sei navi. La compagnia di navigazione conferma che queste navi "sono assolutamente in regola, come per altro certificato dal Rina (Registro italiano navale)". Una lettura contestata dal Cga che, in una recente sentenza, ha stabilito che l'ultima parola sull'idoneità delle navi spetta alla Capitaneria di porto.

"Il provvedimento che consente l’utilizzo di una parte delle navi tuttora sotto sequestro - scrive in una nota C&T - è una risposta importante ai disagi che già le comunità delle isole minori della Sicilia non avevano mancato di denunciare con la dovuta fermezza. Stiamo attendendo le coordinate organizzative e amministrative per assicurare il massimo possibile del servizio, pur nelle condizioni date. Continuiamo a ritenere che le navi poste sotto sequestro fossero alla data della gara e siano ancor più oggi, dopo gli interventi di miglioramento strutturale, perfettamente idonee a un trasporto sicuro e il più possibile confortevole delle persone a mobilità ridotta".

I traghetti che potranno tornare a navigare grazie alla "facoltà d'uso" concessa dal gip di Messina sono quelli che normalmente effettuano le corse statali, in forza di una convenzione da 55 milioni di euro all'anno stipulata nel 2016 dal ministero dei Trasporti con Sns (Società di navigazione siciliana). Sns è una joint venture fra Caronte&Tourist isole minori e Liberty Lines che, dopo aver vinto una causa al Consiglio di Stato, ha rilevato da Compagnia delle Isole la flotta dell'ex Siremar. In seguito, pur in presenza di una convenzione unica, Sns ha proceduto a una scissione funzionale dei servizi: Liberty Lines si occupa dei collegamenti in aliscafo e C&T quelli tramite navi.

Caronte&Tourist isole minori effettua anche i cosiddetti servizi integrativi, finanziati dalla Regione. I contratti, scaduti a fine febbraio, neanche una settimana fa (il 15 giugno per la precisione), sono stati prorogati fino al 30 settembre. Una proroga tecnica decisa dopo che dei 5 lotti messi a bando dall'assessorato ai Trasporti 3 non sono stati aggiudicati (Eolie, Egadi e Pelagie) e gli altri due (Pantelleria e Ustica) sono andati deserti. In questa "partita" sulle gare regionali, c'è stato un pronunciamento del Tar che ha rimesso in gioco C&T (unica società a presentare offerte in 3 lotti su 5) limitatamente ai requisiti del naviglio e si attendono adesso i nuovi bandi. I collegamenti regionali con le isole minori tramite navi, di fatto, stanno andando avanti di proroga in proroga da due anni e mezzo: nel 2020 infatti sono scaduti i bandi quinquennali del 2015 e finora la Regione non è riuscita ad aggiudicarli definitivamente; cosa che invece è avvenuta con i collegamenti veloci in aliscafo. 

Il duopolio dei trasporti marittimi che vige in Sicilia da svariati anni vede quindi da un lato Liberty Lines legittimata a operare con contratti quinquennali aggiudicati definitivamente e dall'altro Caronte&Tourist isole minori alle prese, non solo con sequestri che hanno falcidiato una flotta già molto vecchia (alcune navi si avvicinano ai 50 anni), ma anche impegnata in un duro confronto con la Regione. In questo caos, a distanza di quattro mesi dall'avvio delle negoziazioni, sono stati siglati il 15 giugno gli accordi per estendere la proroga tecnica dei contratti di servizio fino al 30 settembre. Quale sarà la prossima puntata di questa telenovela? 
 

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