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Cronaca

Fallimento Italgeo, condannati i fratelli Barbera

L'indagine nata dal fallimento dell'impresa che opera nel settore dei sondaggi e trivellazioni. Assolti gli altri imputati

Otto anni di reclusione per Giuseppe Barbera e 5 anni e 4 mesi per il fratello Claudio. Si chiude così, in primo grado, il processo a carico dei due imprenditori coinvolti nel crac della Italgeo Srl, società che si occupava di trivellazioni.

I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Messina, presieduta da Maria Eugenia Grimaldi, hanno disposto anche pene accessorie come l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici.

Assolti gli altri imputati Gianfranco Alessandro, Aurelio Micali, Maria Leonardi, Antonio Scopelliti, Gaetano Salamone, Francesca La Rosa e Gaetano Piraino.

Ordinata anche la confisca di conti correnti nonché del patrimonio aziendale e delle quote della Geap Srl, della Progettografica e della Geotecnica srl che furono sequestrate nel marzo del 2017. Cade invece la misura per la Teknogeo, che torna ai titolari insieme ai conti correnti.

Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Valter Militi, Carmelo Vinci, Manuela Mancuso, Aldo Lombardo, Gaetano Gemelli, Giuseppe Alvaro, Sebastiano Gentile, Enza De Rango e Candeloro Olivo.

L'indagine nasce dal fallimento dell'impresa che opera nel settore dei sondaggi e trivellazioni, dichiarato con sentenza del Tribunale di Messina nel febbraio 2015. Secondo il curatore e i giudici alcune operazioni contabili non erano del tutto lineari. In particolare la cessione di alcuni rami d'azienda ad altre società. Attraverso queste società la stessa proprietà della Italgeo ha continuato di fatto ad operare in importanti commesse pubbliche, mantenendo i cantieri. 

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