rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Intascano 350mila euro di fondi grazie a una truffa, denuncianti due agricoltori

I responsabili sorpresi dalla guardia di finanza dopo diversi controlli. Sequestro di beni per 170mila euro. Alla base del raggiro la titolarità fittizia di alcuni terreni

Ennesima truffa ai danni dell'Unione Europea che assicura fondi alle imprese agricole per promuovere lo sviluppo delle aree rurali. Accade sui Nebrodi. I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno denunciato due soggetti ritenuti responsabili dell’indebita percezione di contributi comunitari per oltre 350 mila euro ed eseguito un decreto di sequestro preventivo del valore di 170mila euro.

L’attività di polizia economico-finanziaria eseguita dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Capo d’Orlando ha portato alla scoperta di un’insidiosa truffa posta in essere dal responsabile di una società agricola in pregiudizio del FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) che, nelle campagne dal 2012 al 2020, aveva introitato risorse comunitarie non spettanti per un importo totale di oltre 350 mila euro, di cui 170 mila euro oggi sottoposti a sequestro, somma corrispondente all’indebito profitto per la quale non risultano già trascorsi i termini di prescrizione ai fini penali.

Più in particolare, il titolare dell’azienda aveva indicato all’Ente pagatore -A.G.E.A.- il possesso di particelle catastali di terreni agricoli inizialmente ceduti dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ad un suo parente, con contratto di riservato dominio. Tali poderi, in seguito, simulando un contratto di comodato, erano stati inseriti, illegittimamente, nella domanda unica di pagamento dall’imprenditore.

Il rappresentante legale pro tempore della società agricola, in concorso all’altra persona, è stato deferito all’autorità giudiziaria avendo raccolto elementi indiziari configuranti responsabilità in ordine al reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Da qui l’esecuzione dell’odierno provvedimento di misura cautelare reale delle somme di denaro e dei beni immobili, corrispondente all’illecito provento delle ravvisate responsabilità penali.

Il territorio della provincia messinese, purtroppo, non è nuovo a fenomeni della specie e le modalità illecite oggi documentate sono già assurte agli onori della cronaca, anche nazionale, perché sfruttate da strutturate organizzazioni criminali, anche di matrice mafiosa, che hanno intuito in anticipo le potenzialità dei flussi finanziari provenienti dalle risorse comunitarie. Proprio per tali ragioni, Autorità Giudiziaria e Guardia di Finanza continueranno a mantenere altissima la soglia di attenzione, evitando che significative risorse pubbliche diventino facile preda di imprenditori spregiudicati, in danno dei tanti imprenditori onesti operanti in tali territori.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intascano 350mila euro di fondi grazie a una truffa, denuncianti due agricoltori

MessinaToday è in caricamento