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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Sicilia inferno di fuoco e Salvini annuncia ancora la favola del Ponte", parte l'appello di Italia Nostra

Assemblea pubblica cittadina convocata in concomitanza della seduta all'Ars

Non si arrestano le polemiche sulla Sicilia in ginocchio per gli incendi che hanno devastato migliaia di ettari ma anche per l'emergenza trasporti che si è innescata con l'incendio all'aeroporto di Catania.

Dopo don Ciotti anche il presidente di Italia Nostra Sicilia Leandro Janni punta il dito contro "le favole" raccontate dal ministro Salvini e la cattiva gestione politica.

"Sicilia ancora una volta nell’inferno del fuoco. Sia chiaro: sugli incendi in Sicilia, gravissime sono le responsabilità del governo nazionale e del governo regionale. «Evento imprevisto e imprevedibile» afferma scriteriatamente l’attuale presidente della Regione Siciliana Schifani. Da almeno vent’anni la Sicilia va regolarmente a fuoco, subendo danni rilevantissimi al suo patrimonio ambientale e paesaggistico - si legge in una nota di Leandro Ianni - E adesso, danni persino alle abitazioni, ai beni archeologici e storico-artistici (al parco archeologico di Segesta,  nella chiesa di Santa Maria del Gesù a Palermo). Per non parlare dei cittadini morti o feriti a causa dei roghi. Insomma, il commento del presidente Schifani offende la nostra sensibilità, la nostra dignità di cittadini. Schifani, insieme a Nello Musumeci – nello scorso quinquennio presidente della Regione Siciliana, oggi ministro della Protezione Civile –, di fronte a un’ondata di calore africano annunciata con largo anticipo e comunque incombente ogni estate, non sono stati capaci di porre essere un solo atto di prevenzione. E tutto questo risulta aggravato da un ministro delle Infrastrutture, Salvini, che di fronte a un evidente, tragico disastro politico-amministrativo fatto di strade disastrate, ferrovie interrotte, aeroporti fuori uso, servizi pubblici scadenti se non inesistenti, commenta annunciando ancora una volta la favola del “ponte sullo Stretto” e parla persino di“energia nucleare”.

Secondo il presidente di Italia NostraSicilia "siamo di fronte a omissioni gravissime e sulle quali occorre, oltre a proclamare lo stato di emergenza, intervenire con decisione attivando al più presto forme programmate e sistematiche di manutenzione dei boschi, delle campagne e delle aree verdi. E forme efficaci di controllo del territorio, inesorabilmente e permanentemente in balia della criminalità organizzata e non. Queste cose, noi di Italia Nostra, ma non solo, le abbiamo dette tante altre volte negli scorsi anni, proponendo una serie precisa e puntuale di misure, di azioni volte a tutelare il territorio, il paesaggio, ma non siamo stati ascoltati".

"E adesso diciamo basta! È tempo di alzare la voce e chiedere un'immediata azione per proteggere la nostra amata terra - continua Ianni -  Le nostre case, i nostri boschi, la nostra biodiversità e il nostro patrimonio culturale sono in pericolo a causa di incendi che potrebbero essere evitati con una gestione adeguata. La vita di alcuni e la salute di tutti e tutte è compromessa da questa emergenza. È inaccettabile che le politiche ambientali siano trascurate e che i fondi (mal gestiti) destinati alla prevenzione e al controllo degli incendi siano insufficienti. Uniamoci per chiedere un cambiamento. Dobbiamo pretendere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, investimenti adeguati nella prevenzione, nell’assunzione e nella formazione del personale, nonché una stretta sorveglianza sulle attività illegali che alimentano gli incendi. È fondamentale che venga fatta chiarezza sulle responsabilità e che vengano adottate misure concrete per garantire la sicurezza del nostro territorio. Non possiamo permettere che la Sicilia continui a bruciare impunemente. E’ ora di reagire.  Chiediamo pertanto a tutti i cittadini e a tutte le cittadine di unirsi a noi in questa battaglia per la tutela dell'ambiente e della nostra terra. Dunque, condividete questo post, sensibilizzate le persone intorno a voi e fate sentire la vostra voce all’assemblea pubblica cittadina convocata per martedì 1 agosto 2023, in Piazza Indipendenza a Palermo, in concomitanza della seduta dell’Ars".

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