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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Lavoratori in nero senza contributi, sette case di riposo sanzionate dall'Inps

Particolarmente grave la situazione venuta alla luce in una struttura di Messina con una ventina di anziani non dichiarati e ospitati in totale assenza di autorizzazione dell’Asp. Presenti anche cartelle cliniche e i farmaci non appropriati. Il caso segnalato in Procura

Lavoro nero, evasione contributiva, violazioni contrattuali e sanitarie, rapporti di lavoro fittizi: è ampio e variegato il ventaglio delle illegalità accertate dagli ispettori dell’Inps, in occasione di una campagna straordinaria di ispezioni sulle case di riposo, disposta dalla Direzione regionale dell’Istituto e portata avanti negli ultimi mesi dell’anno.

Particolarmente grave, fra le tante, la situazione venuta alla luce in una struttura di Messina. Al momento dell’accesso in uno dei punti di accoglienza della casa di riposo, gli ispettori hanno riscontrato un’ala dell’edificio non accessibile perché il cancello era chiuso con un catenaccio: dopo l’apertura, sono stati rinvenuti in questa ala una ventina di anziani non dichiarati e ospitati in totale assenza di autorizzazione dell’ASP; per di più, le cartelle cliniche (sequestrate dalla GdF) e i farmaci in uso risultavano non appropriati alla tipologia di ricovero degli ospiti. L’accaduto è stato immediatamente segnalato alla Procura e gli ospiti sono stati presi in carico dall’ASP competente.

Il dato complessivo della Sicilia, vede 36, distribuite in tutte le nove province siciliane, strutture ispezionate nell’ambito di un’attività che localmente ha visto anche il coinvolgimento dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e dei Nas, della Guardia di Finanza e dei servizi ispettivi delle Asp. I lavoratori in nero individuati dagli ispettori sono stati in totale circa 100, di cui 8 percettori di reddito di cittadinanza, sanzionati con la revoca della prestazione e la denuncia all’Autorità giudiziaria. Estremamente diffuse le irregolarità orarie e contrattuali in danno dei lavoratori (part-time in luogo di rapporti a tempo pieno, straordinari e turni non pagati e spesso prestati in misura superiore ai limiti di legge), che hanno condotto all’addebito di circa 2 milioni di euro di contributi non versati all’Inps e 900 mila euro di sanzioni. Scoperti, infine, anche 18 rapporti di lavoro fittizi, cioè simulati al fine di ottenere il pagamento di prestazioni Inps.

Solo tra Palermo e provincia sono sette le strutture ispezionate (tutte irregolari), 15 lavoratori in nero - di cui 5 percettori di Reddito di cittadinanza -, 2 fittizi: 280 mila euro in totale gli euro evasi con 120 mila euro, invece, di sanzioni. 

"Il settore delle case di riposo - commenta il Direttore regionale Inps Sicilia, Sergio Saltalamacchia - nella nostra realtà territoriale troppo spesso nasconde sacche di intollerabile sfruttamento dei lavoratori, che alla fine si traduce in un danno non solo per loro, ma anche per la qualità del servizio agli anziani ospiti. Tutti gli organi di vigilanza, ognuno per la propria competenza, sono chiamati a tenere alta l’attenzione su questo settore particolarmente delicato e in continua espansione; da parte nostra, l’Inps rimane fortemente impegnata sul fronte del contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva. Per il prossimo anno - conclude Saltalamacchia - abbiamo già in cantiere una nuova e più estesa campagna di controllo in tutta la Sicilia, con l’obiettivo di assicurare che la gestione del personale addetto avvenga sempre nel pieno rispetto delle regole, il che è evidentemente una precondizione per il benessere degli ospiti e il corretto funzionamento della struttura”.

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