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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Policlinico, il caso di medici e sanitari Ep arriva a Mattarella: "Fino ad oggi solo parole"

Il personale riunito in assemblea ha deliberato di rivolgersi anche al presidente della Repubblica e chiede a sindacati, forze politici e vertici dell'Azienda di lavorare compatti per una soluzione condivisa

Il caso dei medici e sanitari dell’Università di categoria EP (elevata professionalità) del Policlinico di Messina finisce all’attenzione del presidente della Repubblica.

Circa 100 medici, riuniti in assemblea, hanno infatti deciso di inviare un appello a Mattarella “nelle more di risposte concrete dagli organi preposti” che rappresenti le criticità scaturite dai provvedimenti presi dai vertici dell’azienda ospedaliera universitaria ormai otto mesi fa.

Medici e sanitari, che prestano la loro attività assistenziale anche come dirigenti si dicono preoccupati per la revoca “delle delibere di conferimento di incarichi di direzione e responsabilità e lanciano anche un appello a tutti i sindacati, alle forze politiche e ai vertici di Policlinico e Università affinché “si adoperino tutti, immediatamente e concretamente, per la risoluzione del problema come atto essenziale e prioritario”.

La riunione martedì scorso è cominciata con un’attenta disamina della grave situazione di disagio che questi professionisti stanno vivendo.

“Come ormai è noto, purtroppo anche a livello nazionale, oggi, dopo più di 20 anni – si legge nella nota - professionisti ultraspecialisti, assunti a tempo indeterminato con contratto di lavoro a totale carico del SSN, subiscono una grave discriminazione professionale rispetto alle altre categorie professionali e perfino rispetto agli stessi colleghi assunti presso altre realtà ospedaliere universitarie nazionali con la medesima qualifica funzionale”.

Tutti hanno rimarcato quanto le posizioni assistenziali di questi medici e sanitari siano attualmente di grande importanza strategica per l’Azienda ospedaliera “tanto da configurare concrete criticità per la cittadinanza tutta qualora non potessero più svolgere mansioni assistenziali, soprattutto nei reparti di Emergenza/Urgenza (Pronto Soccorso Generale e Pediatrico, Terapie Intensive, Anestesia, Cardiologia, Stroke, laboratorio centralizzato), ma anche Medicine, Neonatologia, Pediatria, Ginecologia ed Ostetricia, Chirurgie Generali e specialistiche, Radiologia, Laboratori, Farmacia, ecc., e ancora nelle Direzioni Aziendali con responsabilità gestionali”.

Secondo il personale riunito in assemblea, sino ad oggi si sono solo registrate dichiarazioni di intenti a tutti i livelli istituzionali ma nei fatti sono passati 8 mesi, durante i quali si è assistito “a continui atti di immotivata e incomprensibile delegittimazione di una intera classe di professionisti”.

L’assemblea dunque ha deliberato all’unanimità una serie di richieste e proposte “al fine di tutelare in maniera decisa e collettiva l’attività professionale fino ad oggi svolta con serietà e passione, ma adesso così palesemente umiliata”.

Chiedono gli organi competenti di agire con massima urgenza per intraprendere il percorso di risoluzione giuridica della qualifica di EP/D, come primo atto improrogabile per la prosecuzione di qualsiasi attività in ambito aziendale e di sospendere gli atti deliberativi dell’Azienda non essenziali, in attesa della risoluzione del problema EP/D, a tutela degli stessi, dal momento che tali atti deliberativi possono interessarli, discriminarli, escluderli da qualsiasi percorso di carriera.

L’assemblea chiede anche di valutare la possibilità di una “norma di Legge nazionale a definizione di questa criticità tutta Messinese e non attualizzata (sebbene presente) in altre Aziende Ospedaliere Universitarie italiane che hanno in attività Medici EP, anche in posizioni apicali” e chiede ai sindacati “di rappresentare e tutelare la categoria EP/D e, in mancanza di una proficua interlocuzione con gli organi preposti, eventualmente promuovere forme di agitazione sino allo sciopero”.

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