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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Il Pd chiede a Croce di dimettersi da tutte le cariche, Addiopizzo: "Corruzione presente e radicata"

Non si placano le reazioni dopo i risvolti dell'inchiesta sul torrente Bisconte che hanno portato all'arresto del consigliere già sospeso da Forza Italia. Mentre Cateno De Luca si rivolge al centrodestra: "Battete un colpo"

Non si placano le reazioni dopo l'inchiesta sui lavori al torrente Bisconte che ha portato all'arresto di Maurizio Croce. Da Pd e Addiopizzo lo sconcerto per il quadro emerso dalle indagini e che adesso trovare conferma in tribunale. Il coordinamento provinciale dei Dem intanto chiede a Croce le dimissioni da tutte le cariche al momento ricoperte mentre Forza Italia l'ha già sospeso dal partito. 

I fatti alla base dell’indagine della Guardia di Finanza in cui risulta coinvolto, tra gli altri, il consigliere ed ex candidato Sindaco del centro destra Maurizio Croce, dimostrano quello che il Partito Democratico di
Messina ha sempre sostenuto, ovvero l’evidente conflitto di interessi e conseguente incompatibilità tra le due cariche di consigliere comunale e di Soggetto Attuatore. Inoltre, sulla predetta incompatibilità si è, tra l’altro, espressa anche l’Avvocatura Distrettuale dello Stato, con due pareri del maggio 2023. Le dette circostanze, per quanto lapalissiane, non hanno convinto i consiglieri comunali di centrodestra i quali hanno bocciato la relativa delibera avente ad oggetto la decadenza del consigliere Croce attesa la sopravvenuta ineleggibilità e conseguente incompatibilità. È evidente ai più che alla base della conseguenza definitiva consistente nella decadenza predetta vi è l’intenzione del Legislatore e nazionale e regionale di evitare situazioni generanti conflitti di interesse come quella oggetto dell’odierna cronaca Oggi il tema dell’incompatibilità del consigliere Croce può apparire un fatto secondario rispetto al grave impianto accusatorio emerso dall’indagine, ma, invero, proprio il rispetto delle normative richiamate, sul solco dei principi  costituzionali di trasparenza e imparzialità, garantisce dalle disfunzioni oggi emerse. E’ la confusione dei ruoli, l’essere contemporaneamente il controllore e il controllato, che determina poi casi di mala gestione della cosa pubblica. Su quest’ultimo punto della commistione dei ruoli dovrebbe interrogarsi il presidente della Regione, al quale più volte è stata segnalata tale grave discrasia, segnalazione rimasta inascoltata".

"Pertanto dalla situazione odierna possiamo trarre un insegnamento per tutti, ovvero che i principi generali patrimonio dell’intera comunità non devono essere mai messi da parte per mera appartenenza politica o per preservare equilibri di potere. Sulla vicenda giudiziaria ci affidiamo totalmente alla magistratura, tuttavia la gravità delle accuse impone una presa di coscienza da parte delle forze politiche e in particolare da parte della coalizione di centrodestra con la conseguente assunzione dei comportamenti volti a preservare l’istituzione Consiglio comunale da qualsiasi nocumento, ragione per la quale riteniamo doverose e indifferibili le dimissioni del dottor Croce da tutte le cariche ricoperte".

De Luca: "Croce si dimetta per rispetto alla città"

Chiedo a tutte le forze  politiche di centro destra che lo hanno sostenuto come candidato sindaco della città alle scorse elezioni amministrative e che nelle ultime settimane  hanno votato contro la delibera di  decadenza per le assenze registrate da Croce in consiglio, ben 159 assenze su 167 sedute, di battere un colpo.  Le forze politiche di centro destra e i consiglieri comunali che per ben due volte hanno votato contro la decadenza di Croce spieghino oggi alla città le ragioni politiche o le ragioni di altra natura a fondamento del loro ingiustificabile sostegno alla permanenza di Maurizio Croce nel consiglio comunale. 

Cosa hanno avuto in cambio per continuare a giustificare la sua presenza in un consiglio comunale nei confronti del quale non ha mai mostrato il minimo rispetto istituzionale snobbandolo costantemente con le sue assenze? E  pensare che Messina ha persino corso il rischio di ritrovarselo come presidente del consiglio comunale nel corso della votazione  del 30 maggio 2023 il cui esito fu 15 preferenze per Pergolizzi; 14 per Croce.   É chiaro che l'obiettivo di Croce era quello di ricoprire un ruolo che gli consentisse di condizionare l'azione amministrativa del sindaco Basile e quindi anche di Cateno De Luca. 

Ho sempre denunciato pubblicamente l'appartenenza di Maurizio Croce al sistema "politico mafioso" che gestisce miliardi di euro dei fondi extraregionali. Maurizio Croce infatti di professione fa il gestore di miliardi attraverso i ruoli che ha sempre ricoperto indipendentemente dal colore politico del governo, prima infatti  con Raffaele Lombardo, poi  Rosario Crocetta, Nello Musumeci e in ultimo Renato Schifani.

Pur cambiando la gestione politica della regione siciliana non è mai cambiata la gestione politico mafiosa dei soldi pubblici. Ricordo a tutti che Maurizio Croce è sempre stato nella sala dei comandi con i presidenti  di tutto l'arco costituzionale: autonomisti, di centrodestra e di centrosinistra. Non a caso evidentemente negli ambienti che contano è che non sono solo quelli politici, Maurizio Croce é noto come "l'amico di tutti".   Invito la magistratura, nel cui operato  ho estrema fiducia, a voler fare la radiografia a tutti gli appalti e gli affari seguiti dalla struttura commissariale negli ultimo dieci anni a trazione Maurizio Croce , ma non ho dubbi lo stia già facendo.  Adesso tocca alla politica regionale e nazionale, di cui Maurizio Croce si gloriava  di essere ben coperto, di dare un segnale chiaro e deciso." Lo dichiara il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca.

Addiopizzo: "Corruzione presente e radicata"

Il Comitato Addiopizzo Messina esprime sconcerto per le notizie di stampa riguardanti i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria in ordine alle indagini eseguite dalla Guardia di Finanza in relazione all’appalto per la copertura del Torrente Bisconte Catarratti. "La gravità delle accuse rivolte a imprenditori, funzionari pubblici e politici, se saranno dimostrate, confermano quanto la corruzione sia un cancro presente e radicato nella nostra società e quanto danneggi l’interesse pubblico a favore di un sistema affaristico-clientelare che arricchisce pochi a discapito della collettività. 
In particolare va evidenziato come, in fatti di questo genere, a pagarne le spese sia la cittadinanza attraverso la realizzazione di opere pubbliche scadenti che talvolta possono mettere a serio rischio la sicurezza e l’incolumità pubblica. Se le accuse saranno dimostrate emerge plasticamente come l’intreccio perverso tra politica, funzionari pubblici ed imprenditori porti a danneggiare pesantemente la qualità della vita nella nostra città e ad indebolire la fiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni politiche. Il finanziamento illecito della campagna elettorale di un candidato a Sindaco alle ultime elezioni amministrative, se dimostrato, inoltre, getta un alone inquietante circa la tenuta della nostra democrazia e della validità dei responsi elettorali, inquinati da operazioni di questo genere.
Il Comitato Addiopizzo Messina esprime vivo compiacimento per l’azione di contrasto preventivo e repressivo messa in campo dalla Prefettura di Messina, dalla Procura della Repubblica di Messina e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza a cui va il nostro pieno sostegno. Il Comitato Addiopizzo Messina preannuncia che a salvaguardia dell’interesse collettivo e rappresentandone le legittime istanze di legalità e di buona amministrazione della cosa pubblica, si costituirà parte civile in relazione al reato di corruzione, nell’eventuale processo".

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