Un appalto da 30 milioni di euro, la lunga storia della messa in sicurezza del torrente Bisconte

La consegna dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza del torrente Bisconte-Cataratti risale al febbraio 2023. Per anni l'opera finita oggi nel ciclone giudiziario per l'inchiesta di procura e Guardia di Finanza su favori e mazzette era stata definita un' "incompiuta": soltanto progettata ma mai iniziata tra mille lungaggini burocratiche, carenza di fondi e una serie infinita di rinvii. L'opera era stata progettata addirittura negli anni Novanta.  Nel 2019 l'assegnazione dell'appalto per un costo complessivo di 30 milioni di euro al Consorzio Stabile Costruttori e la Scs Costruzioni edili. Gli interventi in quattro anni hanno riguardato l'eliminazione di tutte le criticità e i pericoli: eseguita la sistemazione idraulica del torrente insieme a varie opere di razionalizzazione della sede stradale che costeggia il canale fino all’abitato di Catarratti. Realizzata pure la nuova rete fognaria che ha sostituito quella precedente che si sviluppava per gran parte nell’alveo del torrente.

Corruzione nell'appalto del torrente Bisconte, arrestato Maurizio Croce

L'impresa in particolare tra il 2021 e il 2022 venne più volte accusata di ritardi nell'ultimazione dell'appalto, i residenti si lamentavano pure per i disagi e le modifiche alla viabilità. Nel febbraio del 2020 tre coprogettisti abbandonarono gli incarichi (si occupavano dei controlli alle opere) e Il commissario di governo contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce aveva promosso un atto di interpello rivolto al personale di Palazzo Zanca per la nomina di un direttore operativo contabile e due ispettori di cantiere.

L'inaugurazione con la consegna dei lavori fu nell'ottobre 2019 e venne in città l'allora presidente della Regione Nello Musumeci che chiese anche scusa ai messinesi per i ritardi nel dare avvio alla messa in sicurezza.