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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

False dichiarazioni per ottenere aiuti covid, tre arresti: coinvolte società messinesi

L'inchiesta della Guardia di Finanza. Fra i destinatari delle misure cautelari i rappresentanti di fatto e di diritto delle dieci società coinvolte e quattro professionisti in campo tributario e legale

Tre arresti e sette misure interdittive.

Questo l'esito di una indagine avviata dalla Procura e dalla guardia di finanza di Siracusa su una truffa che sarebbe stata portata avanti da una banda per l'ottenimento dei fondi Covid destinati al sostegno delle imprese nel corso della pandemia. Uno degli arrestati è finito in carcere, gli altri due ai domiciliari. Fra i destinatari delle misure cautelari i rappresentanti di fatto e di diritto delle dieci società coinvolte e quattro professionisti in campo tributario e legale.

La guardia di finanza ha poi effettuato un sequestro preventivo di somme per circa 1,8 milioni di euro, considerati profitto dei reati ipotizzati: indebita percezione di erogazioni pubbliche, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illegale e autoriciclaggio. Le società che avevano ricevuto le risorse pubbliche hanno sede legale nelle province di Siracusa e Messina, oltre che a Malta, sono intestate a mere teste di legno e sono prive di reale operatività. Tutte, secondo la guardia di finanza, sarebbero "gravitanti intorno ad un unico faccendiere siracusano" e operano soprattutto nel settore delle sponsorizzazioni delle corse automobilistiche. Le aziende, secondo gli investigatori, sarebbero state costituite "con il principale scopo di schermare le operazioni commerciali fittizie". La banda, grazie a dichiarazioni reddituali e Iva attestanti "dati non veritieri", avrebbe beneficiato "illecitamente" di ingenti misure economiche a fondo perduto a sostegno delle imprese in difficoltà. Dall'analisi dei flussi finanziari dei conti correnti intestati alle persone fisiche e giuridiche coinvolte e delle loro dichiarazioni dei redditi è emerso il 'modus operandi': decuplicando i fatturati del 2019 rispetto a quelli realmente conseguiti da parte delle società coinvolte, attraverso la rettifica delle dichiarazioni dei redditi già presentate, le società sono riuscite a giustificare un drastico calo dei ricavi conseguiti nel successivo periodo pandemico 2020-2021 e ottenendo così le risorse. Il denaro veniva poi trasferito su conti correnti detenuti a Malta e intestati ai componenti dell'organizzazione criminale.

Le movimentazioni di denaro tra le società coinvolte e il trasferimento all'estero venivano giustificate con l'emissione di fatture per operazioni inesistenti relative a sponsorizzazioni mai rese.

Fonte: Dire

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