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“Ridateci la Badiazza”, una targa per la chiesa del cuore

Il presidente dell'associazione Il Centauro, Matteo Allone, pronto a porre il cartello per ricordare i voti dei messinesi per il referendum del Fai e lancia la nuova edizione. Con un appello: “Stop ai proclami, riapriamo prima possibile”

Può capitare che passando da un torrente, quello sopra Ritiro, si arrivi davanti al monumento della Badiazza. Tra il caldo afoso di questi giorni, nuvove di polvere e posti semiabbandonati da Far West metropolitano ti appare questo formidabile esempio di chiesa fortezza dell’epoca normanna, nonché uno dei monumenti medievali più rari nel suo genere di Sicilia. 

Sappiate che avete davanti la chiesa Santa Maria della Scala “Badiazza”, dal nome del torrente in cui si trova, che è anche il luogo del cuore per 9.006 persone che lo hanno votato alla nona edizione del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal Fai, il Fondo per l'ambiente italiano.

Perchè vale la pena ricordare questo riconoscimento del Fai nel sondaggio 2018?

Perchè nonostante l'interesse e i voti raccolti, la chiesa rimane abbandonata e inaccessibile in attesa di lavori di adeguamento con fondi approvati dalla Regione, che è anche proprietaria.

Ecco allora che Matteo Allone, presidente dell'associazione Il Centauro Onlus, appassionato di storia e da sempre legato a questo posto straordinario, ha deciso di realizzare una targa che sarà posizionata alla Badiazza venerdì 21 giugno, alle ore 10.

“Una data che non scegliamo a casa - spiega il dottore Allone - Il 21 è anche il solstizio d'estate ed è un giorno propizio alle iniziative. La scegliamo perchè sia di buon auspicio, affinchè possa questo giorno aiutare a rompere le inerzie o le infinite pastorie che ne bloccano l'avvio dei lavori e la riapertura alla città”.

Sì percho Allone, nella sua qualità di presidente de Il Centauro ha avuto per quasi quattro anni in concessione gli spazi di questo posto sorge nell’alta vallata del torrente “Ritiro”, sui monti Peloritani. In questi quattro anni oltre una serie di interventi di carattere tecnico è riuscito a concentrare su questo posto l'attenzione dei messinesi. Nel 2017 la chiesa è stata il terzo sito più visitato a Messina nell'ambito dell'iniziativa “La via dei tesori”, dopo San Salvatore e il sacrario di Cristo Re.

Poi dalla Soprintendenza è arrivato lo “sfratto” perchè avrebbero dovuto fare i lavori di adeguamento e messa in sicurezza. Quattro anni dopo i lavori devono ancora cominciare.

“Direi che ora è il caso di lasciare stare i proclami e gli annunci e calendarizzare gli interventi”, dice Matteo Allone. La targa che sarà scoperta venerdì 21 e che ricorda che quello è un luogo del cuore servirà anche a chiedere questo: “Ridate la Badiazza alla città”. 

Venerdì 21 si aprirà dunque anche la stagione 2019/2020 della nuova campagna referendaria Fai, affinchè la chiesa di Santa Maria della Scala, così come l'antica strada dei Vespri siciliani che conduce a Messina attraversando la pineta di San Leone, conquisti di nuovo il primato fra i luoghi del cuore.

“Intanto abbiamo chiesto di riaprire la chiesa almeno per venerdì. La Soprindenza che è custode per conto della Regione dice che è possibile aprire su richiesta, quindi speriamo di poter invitare la genete a visitarla di nuovo. E speriamo anche di farla votare ancora tanto. Questo è un luogo che rappresenta la nostra identità - questo è forse il monumento più importante che ci racconta quello che siamo stati per anni, per secoli”.

Chi verrà avrà l'occasione di visitare anche il monastero annesso, che ospitava le monache dell’ordine di S. Benedetto e che fu danneggiato durante la guerra dei Vespri e gli assedi angioini, e  ingrandito da Federico II d’Aragona. Presenta una pianta basilicale a tre navate con un ampio santuario e alto transetto a tre absidi. Sopraelevata dalla restante chiesa e nel mezzo di essa si innalzava, sorretta da quattro grossi piloni, una cupola sferica, ora crollata. Pilastri “quadrilobati” sostengono le volte “costolonate” della navata centrale; i capitelli sono di varia composizione. 

L'assessore alla Cultura del Comune di Messina ha assicurato la presenza. L'invito è stato esteso anche al soprintendente Orazio Micali. Ma si aspetta soprattutto tanta gente per riscoprire uno dei posti più belli della città. 

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