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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Bufera all'Ars sui fondi ai Comuni per i siti archeologici, asse De Luca-Miccichè contro Schifani: "Vive di vendette"

Il sindaco di Taormina e l'ex coordinatore di Forza Italia attaccano a testa bassa il governatore, che avrebbe stoppato lo stanziamento per Taormina minacciando le dimissioni: "Il suo governo è in bilico ma noi non ci faremo intimidire". Verso una nuova alleanza politica

Insieme contro Schifani. Il sindaco di Taormina Cateno De Luca e l'ex coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè "viaggiano" verso una nuova alleanza politica. I due escono allo scoperto dopo la bufera scoppiata nella notte all'Ars durante la seduta sul cosiddetto Collegato alla finanziaria. 

In pratica la maggioranza è andata in tilt su un emendamento che avrebbe assegnato ai Comuni in cui si trovano siti archeologici dei ristori a fronte delle spese necessarie per assicurare la sicurezza e il decoro urbano. L'emendamento "Taormina", che avrebbe portato 300 mila euro al Comune governato da De Luca, sarebbe stato stoppato dal presidente della Regione Renato Schifani che ha minacciato le dimissioni se la norma fosse stata messa ai voti. Una posizione che ha costretto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno (che aveva portato avanti l'emendamento in condivisione con l'assessore all’Economia Marco Falcone) a rinviare la seduta alla prossima settimana per scongiurare una crisi di governo.

Apriti cielo. Stamattina, nel corso di una diretta Facebook, De Luca ha attaccato il governatore Schifani: "Ieri, in Aula, per la discussione sul ddl collegato si è consumata una delle peggiori pagine politiche della Regione Siciliana. Pur di ammazzare politicamente De Luca e bloccare l’emendamento alla manovra in discussione nel parlamento regionale che prevede per i Comuni dove ricadono parchi e siti archeologici in cui si organizzano grandi eventi un ristoro economico del 10-20% sul totale dei biglietti venduti per coprire le spese del decoro urbano, il presidente Renato Schifani ha minacciato le dimissioni nel caso in cui l’Aula avesse approvato la proposta presentata".

"Voglio ringraziare il presidente dell’Ars Galvagno - ha sottolineato De Luca - per la correttezza istituzionale che ha manifestato non cedendo al ricatto di Schifani. Resta però inaccettabile che per un capriccio di Schifani, per la sua acredine nei miei confronti non si abbia l’onestà intellettuale di riconoscere la bontà di una norma che non riguarda solo Taormina ma tutti i Comuni siciliani dove ricadono parchi e siti archeologici e addirittura si preferisca bloccare l’intero ddl piuttosto che dare ragione a De Luca".

Durante la diretta di De Luca, in versione Scatano, è intervenuto telefonicamente Gianfranco Miccichè. Che ha espresso "solidarietà a De Luca e a tutti i sindaci siciliani dei Comuni dove ricadono parchi e siti archeologici per aver sperimentato sulla pelle dei loro cittadini, il rancore del presidente della Regione".

"Cateno De Luca - ha aggiunto Miccichè - sta portando avanti, una battaglia giusta per tutti quei territori siciliani, luoghi di siti archeologici che non ricevono ristori a fronte delle spese necessarie per assicurare la sicurezza e il decoro urbano. Il Parlamento siciliano non può essere paralizzato. Il Presidente della Regione è una persona che vive delle sue vendette e dei suoi rancori. Non gliene frega niente del bene della Sicilia, ma dovrebbe ricordarsi, tutte le mattine, di lavorare per la Sicilia e per il bene dei suoi cittadini, così come pensavano che avrebbe fatto quelli che lo hanno candidato e quelli che lo hanno votato".

Quella di Miccichè non è una semplice solidarietà a De Luca, ma una vera e propria intesa politica. Che lo stesso De Luca rende palese con una nota ufficiale: "Con Miccichè c'è da sempre al di là del colore politico una leale collaborazione sui temi importanti per la nostra terra. Voglio ricordare il 'Patto della Madonnina' e l’accordo con Forza Italia che prevedeva il nostro sostegno alle Europee e che ci ha consentito di portare avanti la nostra battaglia per lo sbaraccamento a Messina. Mi piace a tal proposito ricordare in particolar modo l’impegno personale del presidente Silvio Berlusconi che intervenne in collegamento telefonico il 20 maggio del 2019 in occasione della chiusura della campagna elettorale per Europee con la candidatura di Dafne Musolino a suggellare l’accordo che ha consentito alla città di Messina di ottenere un risultato storico atteso da oltre cento anni. Apprezzo le parole che Miccichè ha speso nei miei confronti stamattina riconoscendo la bontà della battaglia che da sindaco di Taormina sto portando avanti. La verità, così come ho detto a Miccichè, è che siamo già in campagna elettorale: Schifani sa che il suo governo è in bilico ma noi andremo avanti per la nostra strada, non ci faremo intimidire".

"Oggi in politica - ha concluso Miccichè, suggellando l'accordo con De Luca - di persone intelligenti ne vedo poche. Credo sia utile e necessario che tra me e Cateno ci sia un rapporto nell’interesse della Sicilia. Ho un pensiero per il futuro, non ci servono inutili persone calme, meglio quel pazzo di De Luca che saprà cambiare questa terra".

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