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"L'assessore Nuccia Albano è figlia di un boss": scoppia un caso alla Regione

L'esponente della Giunta Schifani in quota Dc incalzata da una giornalista di Report: "Suo padre è Domenico Albano, capomafia di Borgetto?". La sua difesa: "Volete buttare ombre sulla mia vita? Tutto questo ha un rilievo pubblico? Sarei mafiosa?". La Vardera: "Il governatore prenda le distanze", Barbagallo: "Schifani la rimuova da giunta regionale"

"Assessore, io le devo fare una domanda un po' delicata. A me risulta che lei sia figlia di Domenico Albano, ovvero il capomafia di Borgetto che protesse Salvatore Giuliano. E' così?". Una giornalista di Report ha incalzato in questo modo, al termine di un evento pubblico (la visita della commissione Antimafia allo Sperone), Nuccia Albano, al timone dell’assessorato alla Famiglia e alle politiche sociali. Una domanda che ha provocato disappunto nella deputata regionale della Democrazia cristiana ed esponente del partito di Cuffaro e che rischia di scatenare un caso.

Il video dell'intervista

Nuccia Albano ha replicato così: "Non posso rinnegare mio padre - ha detto -. Ero soltanto una bambina, di questi fatti ne sono venuta a conoscenza da grande. Non rinnego la storia di mio padre, non ha avuto nessuna refluenza: né su di me né sulla mia famiglia". Poi però di fronte alla raffica di domande, visibilmente contrariata, ha sbottato: "Volete buttare ombre sulla mia vita? Voi volete portare a casa lo scoop. Tutto questo ha un rilievo pubblico? Sono mafiosa?".

L'assessore: "Violentata da una giornalista di Report"

Successivamente l'assessore ha dichiarato in una nota: "Stamattina, mentre stavo partecipando, in qualità di assessore alla Famiglia, alla Commissione antimafia convocata alla scuola Sperone-Pertini, sono stata 'violentata' da una giornalista di Report che mi ha sottoposto a una raffica di domande su mio padre".

"Premetto che è morto 60 anni fa, quando io ne avevo 10. Ho saputo, solo quando sono diventata grande, che aveva avuto problemi con la giustizia e che era stato in carcere. Ho di lui il ricordo di una bambina innamorata del proprio papà e da lui adorata - continua -. Sono stata a studiare in collegio dalle suore dall’età di 9 anni e lì ho saputo della morte di mio padre, avvenuta in ospedale, poi, da grande, sono venuta a conoscenza che era stato in detenzione".

"Sono cresciuta senza la figura paterna e con una madre che mi ha inculcato il desiderio della giustizia e l’amore per la legalità. Tutta la mia vita è testimoniata da questa educazione alla legalità e rispetto della giustizia", prosegue. "L'essere madre e nonna e la mia vita professionale parlano del mio ostinato senso del dovere e della legalità. Mi addolora moltissimo e mi fa sanguinare il cuore che si sia voluto ricordare questa storia. Ma ciò non può cancellare l’amore di figlia per il padre".

Quindi, in un secondo tempo, un'altra puntualizzazione: "Lo ribadisco con il cuore di una figlia che non è cresciuta con il proprio papà, non lo rinnego come padre, e non vedo come una figlia potrebbe rinnegarlo, ma la mia scelta di vita ha sempre preso le distanze dal fenomeno della mafia. Solo perché presa dalla concitazione per l’agguato, tesomi dalla giornalista di Report, ho detto che non rinnego la storia di mio padre. Ma è chiaro che volevo dire che non rinnego mio padre. Ho sempre lavorato all'insegna della giustizia e della trasparenza, valori che ho trasmesso ai miei figli e ai miei nipoti".

La Vardera: "Schifani prenda le distanze da Nuccia Albano"

A fare emergere il caso è stato il deputato regionale Ismaele La Vardera, vicepresidente della commissione antimafia all’Ars e presidente di Sud chiama nord. “Questa - ha detto - è una di quelle notizie che quando ti passano per le mani, fai fatica a credere. Dopo attente verifiche però, non posso non condividerla: ho scoperto che l’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano, è la figlia di un condannato per associazione mafiosa di Borgetto, Domenico Albano. Ma la cosa più grave è che la Albano è stata indicata da Totò Cuffaro a sua volta anche lui condannato per mafia. Della vicenda, so che se ne sta occupando anche la trasmissione Report, che sulla vicenda sta  girando un servizio"

"Non credo - sottolinea La Vardera - che le colpe dei padri debbano cadere sui figli e sono consapevole che Nuccia Albano ha una storia e una carriera importante. Lei infatti è stata la prima donna medico legale e, addirittura, è stata tra coloro i quali hanno svolto l’autopsia sul corpo di Giovanni Falcone e di Libero Grassi. Mi chiedo però, se è normale che questa vicenda sia stata sempre nascosta?  È normale che l’assessore Albano avendo quel padre così scomodo non ne abbia mai preso le distanze in pubblico, per rivendicarne una netta contrapposizione? Il silenzio in questi faccende è pericoloso". 

La Vardera ha aggiunto: "Se lei fosse stata nominata da qualsiasi altro partito forse questa mia denuncia avrebbe un peso diverso. I dubbi sorgono perché a sponsorizzarne la nomina all’interno della giunta Schifani sia stato proprio il partito di Cuffaro. Cuffaro sa che l’Albano è figlia di un boss?  Renato Schifani sa che un suo assessore è la figlia di un boss? Non mi resta che chiedere all’onorevole Nuccia Albano di chiarire quanto prima e a prendere le distanze dalla mafia e soprattutto da suo padre. Ma non è tutto perché il mio invito va anche al presidente della Regione, Renato Schifani che deve dire a tutti i cittadini siciliani cosa pensa di questa storia, dai contorni assai opache".

Barbagallo: "Schifani la rimuova da giunta regionale"

“Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, ma da chi è chiamato a rappresentare la Sicilia non possiamo accettare zone d’ombra”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia Barbagallo in relazione  alle anticipazioni della puntata di Report in cui l’assessora della Dc di Cuffaro, Nuccia Albano, non rinnega e non prende le distanze dalla  storia e dalla figura del padre, il boss di Borgetto Domenico Albana.  “Se umanamente possiamo capire - continua Barbagallo- i sentimenti di una figlia non possiamo, però, accettare parole ambigue da parte dell’assessora. Riteniamo moralmente grave quanto avvenuto e auspichiamo un intervento rapido del presidente Schifani affinché rimuova l’Albano. Non può esserci spazio in nessuna giunta di qualsiasi colore per chi non censura e si dissocia dalla storia più nera è orribile della Sicilia”.
 

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