rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Bocciata la riscrittura della legge "salva ineleggibili", maggioranza e governo vanno sotto all'Ars

Ai lavori a Sala d'Ercole ha assistito anche il presidente Renato Schifani. Una presenza che da molti, soprattutto tra le fila dell'opposizione, è stata vista come un tentativo di condizionamento nei confronti del centrodestra. Intanto slitta la votazione sulla riforma delle province che torna in aula il 6 febbraio

L’Ars boccia, con voto segreto, l'emendamento per la riscrittura dell'articolo 1 del disegno di legge "salva ineleggibili". La coalizione di centrodestra e il governo regionale hanno incassato un duro colpo dopo i lavori a Sala d’Ercole ai quali ha partecipato il presidente Renato Schifani, che ieri mattina aveva anche convocato un vertice per serrare le fila della maggioranza. Una legge voluta da Fratelli d’Italia, utile per sanare le cause di ineleggibilità che porterebbero alla decadenza di alcuni deputati, contro la quale si sono espresse negativamente Lega e Dc.

L'altro "schiaffone", come definito dal deputato del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca, la coalizione di centrodestra lo ha incassato sul disegno di legge sulle province che adesso dovrà tornare al vaglio della commissione Affari istituzionali. La riforma, ha spiegato il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, sarà oggetto di ulteriori "approfondimenti" e sarà quindi incardinato nuovamente in Aula nella seduta in programma per martedì 6 febbraio.

Le reazioni

Si è detto stupito della presenza in aula di Schifani il deputato Cateno De Luca (Sud chiama Nord) che durante la seduta ha dichiarato: "Stupisce che il presidente non sia stato in aula durante la discussione sulla legge di stabilità, quando abbiamo chiesto che venisse squarciato il clima di omertà sui fondi extraregionali, ma si presenta invece oggi che in ballo c’è la legge nota come ‘salva deputati’. Ma sappiamo perché è qui. Il presidente ha la necessità di condizionare con la sua presenza i suoi parlamentari", ha concluso De Luca annunciando il suo voto contrario.

Il collega Nello Di Pasquale (Pd), prima della votazione, aveva annunciato l’intenzione di andare in procura qualora fosse passata la norma. "Parlerò poco - ha detto in aula Gianfranco Miccichè - perché il presidente (Schifani ndr) è uscito e non c'è piacere ma la sua presenza qui oggi, dopo che non è mai venuto in aula neppure per la Finanziaria, ha il sapore di una sfida aperta ed è grave. Il governo su questo tipo di norme non si dovrebbe presentare in aula. Penso che dopo questa giornata - ha aggiunto - in tanti vorranno passare al gruppo Misto  ma siccome da solo sto bene, volevo chiedere se è possibile farne due".

Duro anche l’affondo di Nuccio Di Paola (M5S): “Il presidente Schidani deve capire che il suo governo e la sua maggioranza da mesi sono completamente spaccati sul disegno di legge salva-ineleggibili”. Dello stesso parere Michele Catanzaro (Pd) secondo cui “questa maggioranza ormai in frantumi ha provato per l'ennesima volta a far passare una norma inaccettabile per salvare gli ineleggibili, meno male che ci abbiamo pensato noi dell'opposizione a salvare la dignità del parlamento siciliano. Resta la figuraccia politica del presidente Schifani che non si è fatto vedere durante l'esame della finanziaria a Sala d'Ercole ma si è presentato oggi per assistere alla sua maggioranza che sgretolava sul ddl salva-ineleggibili".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bocciata la riscrittura della legge "salva ineleggibili", maggioranza e governo vanno sotto all'Ars

MessinaToday è in caricamento