Manifestazione al comune di Villafranca Tirrena, l'appello alla giunta: "Dimettetevi"
Un gruppo di cittadini si sono dati ora appuntamento per sentire dal sindaco i motivi della crisi politica
Più ombre che luci a Villafranca Tirrena dopo la crisi politica che ha investito il comune.
Un gruppo di cittadini si sono dati ora appuntamento per manifestare ieri, sabato 14 ottobre, davanti al Municipio con l’obiettivo di capire dal sindaco i motivi dell’impasse.
Soddisfatto il comitato per la partecipazione del primo cittadino “che ci ha pazientemente ascoltati” ma delusione esprimono all’indomani della manifestazione perché le risposte arrivate “sono state fuori tema e fuori contesto”.
In particolare il sindaco Giuseppe Cavallaro non avrebbe saputo spiegare le ragioni della crisi. “Villafranca – si legge nella nota - si è vista letteralmente abbandonata per quasi due mesi in cui i nostri amministratori sono stati impegnati a litigare, tirarsi per la giacchetta vicendevolmente, cercare accordi. Abbiamo creduto e sperato nell’unico atto di dignità amministrativa possibile: le dimissioni del sindaco e della giunta (paventate, queste ultime, ma al solo fine di ricattare il primo cittadino, ci pare di capire)”.
Giuseppe Cavallaro resta dunque in sella. “Nelle ultime 48 ore ha provato a far credere che tutto si sia appianato, ma ieri non ne sembrava affatto convinto nemmeno lui”. Secondo i manifestanti non è più il sindaco “a decidere le sorti politiche e amministrative di questo paese”.
“Gli hanno imposto di defenestrare (fanno ridere le dimissioni che tutti sanno essere solo di facciata) l’unico assessore scelto direttamente da lui”, insistono ricordando che recentemente si era anche complimentato per il suo operato.
“E’ rimasto solo, Cavallaro – si legge nella nota - gettando di fatto le basi per l’assoluta instabilità futura, in cui sarà evidentemente sotto scacco dei capricci e della brama di potere delle due correnti di maggioranza. E’ solo, come lo era ieri all’incontro pubblico con i cittadini”.
I manifestanti chiedono ora alla giunta “di compiere l’unico atto di dignità e responsabilità politico amministrativa: le dimissioni”.
