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Movimento meridionalista, De Luca torna all'attacco: “Niente reddito di cittadinanza ma opere strategiche”

Il sindaco accende lo scontro col M5Stelle: “Abbiamo bruciato 15 miliardi di euro perchè è meglio avere i soldi a domicilio piuttosto che lavorando”. La sfida ai deputati per fare inserire il Ponte sullo Stretto nel Recovery. Ma i Verdi chiariscono: “Sono escluse le opere ad impatto rilevante sull’ambiente”

Torna a parlare del movimento meridionalista il sindaco di Messina Cateno De Luca che insiste sulla “ reale necessità” e lo “scippo al sud” citando lo storico Pino Aprile con cui si incontrerà oggi nel tardo pomeriggio.

“Ormai quel che è stato è stato, la storia è storia – ha detto de Luca -  ci serve solo come riflessione, ma io sono un uomo dell’azione ed è quella che finora è mancata realmente. Chi fa politica - ha aggiunto - in genere agisce se ha comunque un minimo di possibilità di concretizzare un risultato personale. Ecco dove sta la questione. Questa battaglia per il meridione non può partire con questo presupposto perché è una reazione, rivoluzione, chiamatela come volete, che ha come obiettivo realizzare un fronte che riscatti e punti a riqualificare la casse politica”.

In questi giorni il sindaco ha inviato due note al presidente del governo, Mario Draghi, su Recovery plan e ponte sullo Stretto e la ripartizione dei fondi.

“Al meridione vogliano lavoro ed infrastrutture strategiche come il ponte sullo stretto di Messina e l’alta velocità ferroviaria”, è la sintesi del sindaco che risponde anche al gruppo consiliare del M5Stelle che ieri lo ha invitato a chiarire le dichiarazioni con cui definisce il reddito di cittadinanza “un piatto di lenticchie” e “oppio sociale”.

De Luca ha però rincarato la dose: “Perché che cosa è il reddito di cittadinanza? –  ha ribadito - un sostegno a babbo morto. Vi assicuro, lo abbiamo verificato anche noi, che abbiamo avuto difficoltà ad arruolare manodopera perché è meglio avere il reddito di cittadinanza a domicilio piuttosto che lavorando. Ecco dove sta l’oppio sociale. E non è rivolto a chi ne usufruisce ma a quella classe politica di merda che pensa di risolvere i problemi del lavoro con queste soluzioni. Fermo restando la mia solidarietà a chi usufruisce del reddito di cittadinanza, abbiamo bruciato 15 miliardi di euro. La Sicilia non può essere destinata solo a misure come il reddito di cittadinanza. Noi vogliamo quelle infrastrutture che cambiano il destino della nostra terra”.

De Luca ha poi chiamato in causa i deputati che dovranno votare il Recovery plan. “Cosa faranno adesso? Li aspettiamo al passo. Resteranno asserviti alla logica Conte e oggi di Draghi-Conti vuol dire che siete venduti, vi siete rubati i voti del Meridione e li avete venduti a Roma”.

Nessun riferimento invece alle dichiarazioni dei Verdi che hanno spiegato con chiarezza perché il Ponte sullo Stretto non può essere inserito nel Recovery plan: “L’articolo 5 2021/ 214 del regolamento escluse le opere ad impatto rilevante sull’ambiente”. La nota congiunta del portavoce dei verdi siciliani Carmelo Sardegna e la co-portavoce della Sicilia Raffaella Spadaro. I Verdi siciliani temono invece che la battaglia per opere improponibili rischi di vanificare anche i finanziamenti previsti per energia e mobilità sostenibile che sono invece contemplate nell’isola.

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